di Sonia Polimeni – La parola “crisi” fin’ora sconosciuta al motore di ricerca più noto ed utilizzato al mondo, diventa quotidianità. Anche Google, infatti, rimasto sempre lontano dai problemi che hanno investito l’economia a stelle e strisce e la Silicon Valley in particolare, ha dato segni di “cedimento” o per meglio dire di “decremento”. Tale situazione, ha dichiarato la società, tramite una relazione, è dovuta fondamentalmente ad una flessione dei costi di produzione e in particolare dei costi per i servizi, sia quelli amministrativi, che quelli di consulenza e di marketing, i quali vanno a pesare negativamente sulla remunerazione per i servizi prestati alle altre società del gruppo. Più precisamente, quello che è accaduto al colosso di Mountain View è stato questo: dal 2009 i ricavi di Google Italy sono diminuiti e sono passati dai 52,2 milioni del 2012 ai 49,08 milioni del 2013 (-6,05%). Certo una goccia nel mare del fatturato consolidato del gruppo, che alla fine dello scorso anno ammontava a 15,7 miliardi di dollari, e nettamente inferiore agli 800 milioni di raccolta pubblicitaria che gli operatori di mercato accreditano per la branch italiana, sul mercato dell’advertising locale. A peggiorare la situazione, è stato anche l’aumento delle spese che ha dovuto affrontare Google Italy, soprattutto per l’incremento del personale e cioè 13 assunzioni effettuate l’anno scorso per un totale superiore alle 150 unità, che ha notevolmente inciso sulla voce “salari e stipendi” salita da 17,5 a 20 milioni e portato ad un conseguente calo sia dell’ebit, sceso a 3,66 milioni (-6,5%), che dell’utile netto, diminuito a 1,86 milioni (-27,48%). E come se non bastasse, a ciò si aggiungono le tasse versate nella casse del Fisco italiano: solo 1,8 milioni in linea con le imposte pagate nel 2012. Dunque un periodo non tanto felice per il colosso del web, che tra le altre cose, sta affrontando, proprio in questo momento, il trasferimento di sede, dagli uffici di via Confalonieri, infatti, la società si sposterà nel quartiere Isola, a ridosso del Bosco Verticale. Se anche una colosso economico come Google, che non dimentichiamo aveva affrontato anche problemi di tagli al personale nel 2008, è stata messa in ginocchio dalla crisi, vuol dire che quest’ultima è talmente grave da non conoscere distinzioni.