Spiagge sporche e abbandonate, simili a discariche a cielo aperto. Purtroppo è la triste realtà della nostra città, potenzialmente, votata al turismo, ma mai eletta nelle alte classifiche per numero di turisti. È l’analisi di Giovanni Belmonte, organizer del meetup 162 Movimento5Stelle Reggio Calabria. Camminare sui litorali reggini -continua Belmonte- diventa arduo e pericoloso, bisogna fare attenzione a non inciampare in rifiuti e quant’altro si trovi sul nostro cammino: bottiglie di plastica, materiale di risulta, siringhe, resti di bivacchi, ecc. La stagione balneare è ormai alle porte e ancora non si vedono quegli interventi capaci di eliminare il degrado ambientale presente sulle spiagge pubbliche. Restando in tema di turismo, dalle spiagge al Lungomare Falcomatà il passo è breve. Del più bel chilometro d’Italia, evidenzia Belmonte, rimane veramente poco, il dissesto e l’abbandono fanno da padrone, il tutto incorniciato in quello che ormai è diventato il passa tempo preferito di molti giovani e non, scrivere, anzi deturpare, scalinate e muri con le bombolette sprey. Come se non bastasse, evidenzia Belmonte, la passeggiata a mare, tra i gazebo e la pseudo pista ciclabile, è divenuta poco più di un budello, con serio pericolo per pedoni e ciclisti, poiché la pista ciclabile deve avere una sede separata rispetto alla passeggiata. Il Cippo marmoreo dedicato a Vittorio Emanuele III, sottolinea Belmonte, evidenzia i segni del tempo ed il suo stato desta viva preoccupazione per l’incolumità dei cittadini, in quanto le lastre di marmo del monumento, non sono più perfettamente aderenti alla struttura portante. Le aiuole sono diventate delle vere e proprie mini jungle, vegetazione varia, rifiuti a iosa e, naturalmente, pulizia zero. Se, sfortunatamente, qualche cittadino o qualche sparuto turista, avessero impellenze fisiologiche è bene che si muniscano di pannoloni, bottiglie, cateteri e quant’altro possa essere utile per espletare tali bisogni. Di servizi igienici nemmeno l’ombra. Se poi ci spostiamo in zona tempietto, c’è da stendere un pietoso velo sullo stato del luogo, anzi, meglio un velo igienico sanitario. Il rudere del tempietto è divenuto giaciglio di fortuna per qualche povero sfortunato ed il resto è un misto di degrado ambientale e strutturale. Concludendo, Belmonte, invita i Commissari prefettizi ad uscire delle stanze e a fare un giro per la città, in modo da constatare di persona lo stato di abbandono in cui versa, inoltre, ricorda loro, che incontrare la gente e, soprattutto, stare a contatto con i cittadini è una ottima cura per non sentirsi soli.
Per il meetup 162 Movimento 5 Stelle
Giovanni Belmonte