“Registriamo con grande rammarico la presa di posizione del Consiglio Regionale che ha mancato la votazione inerente l’emendamento sulla doppia preferenza di genere da noi redatto”. E’ quanto dichiarano i consiglieri regionali Tilde Minasi e Gabriella Albano a margine del dibattito sulla riforma elettorale.
“La massima assemblea calabrese – precisano – ha perso una valida occasione per rendere tangibile il concetto di partecipazione femminile alla sfera istituzionale della nostra regione. Anche l’opposizione che, in aula, ha posto la questione quale indispensabile per un’adeguata presenza delle donne in seno al consesso, non ha votato la proposta quando era possibile farlo nel corso dei lavori della Commissione competente, così come evidenziato dal presidente Caputo.
Però gli stessi colleghi di minoranza hanno usato strumentalmente l’argomento proprio oggi, attraverso la proposta del consigliere Naccari. I concetti, spesso espressi da tanti consiglieri, sono dunque rimasti tali, poiché non si è inteso intraprendere un percorso che consentisse, appunto, un migliore accesso alle cariche elettive delle donne in piena armonia con l’ordinamento costituzionale, la legislazione ordinaria in materia (legge n. 215 del 2012) oltre che con la previsione statutaria.
Soprattutto, l’assise regionale non ha fornito una legittima risposta a tutti coloro che hanno sottoscritto un progetto normativo sviluppatosi, appunto, su un’iniziativa di natura popolare. Si tratta di oltre settemila nostri corregionali, i quali hanno evidentemente appoggiato la necessità di una rappresentazione democratica completa, che guardi, quindi, anche all’universo femminile.
Un argomento che ha suscitato, a tutti i livelli del nostro assetto sociale, vivo interesse: un’attenzione manifestata, in maniera chiara e decisa, da larghi segmenti della nostra collettività. Segno, quest’ultimo, che la tematica appartiene ad un moto di pubblica opinione variegato e rientrante in eterogenee categorie della società. Non possiamo perciò – concludono Minasi ed Albano – che accogliere, con amarezza, quanto prodotto durante la seduta di consiglio”.