Il presidente del Comitato olimpico regionale esprime profondo dispiacere in relazione alle ultime vicende che hanno riguardato la Tonno Callipo il cui titolo sportivo di serie A1 è stato ceduto a Milano: “Sconfitta per l’intero sistema l’abbandono di realtà di questo calibro”
“Quello a cui abbiamo dovuto assistere in questi ultimi giorni, è quanto di più doloroso si possa verificare per quanti ogni giorno spendono una parte importante del proprio tempo, per tutelare e promuovere i valori più profondi che lo sport è in grado di esprimere”. E’ il commento amaro del presidente del Coni Calabria, Mimmo Praticò, in merito alle ultime vicende che hanno interessato la squadra di pallavolo di Vibo Valentia ‘Tonno Callipo’, il cui titolo sportivo di serie A1 è stato ceduto a Milano. “Se è vero – prosegue Praticò – che una realtà sportiva costituisce uno straordinario veicolo di promozione e rilancio per il territorio che la ospita, la Tonno Callipo ha rappresentato uno dei più fulgidi esempi in tal senso. Un progetto sportivo, quello creato e portato avanti dall’imprenditore Filippo Callipo, in grado di lasciare un segno profondissimo nella storia dello sport calabrese degli ultimi vent’anni. Un entusiasmo e una passione legati non solo ai brillanti risultati conseguiti sul campo ma, più in generale, ad una vera e propria esperienza collettiva che ha rafforzato una comunità intorno ai pilastri della correttezza, dell’impegno civile della solidarietà, della partecipazione e della crescita sociale. L’epilogo amarissimo – evidenzia il presidente del Coni Calabria – con cui si conclude questa bellissima e importantissima parentesi della pallavolo regionale, non è altro che lo specchio dei nostri tempi. Ai problemi di natura economica e gestionale, infatti, si aggiungono le decennali carenze strutturali con cui il territorio calabrese è costretto a fare i conti. Carenze che implicano, il più delle volte, la necessità per i nostri giovani di svolgere attività sportiva in luoghi e impianti non idonei sostenendo, spesso, costi enormi. La vicenda della Tonno Callipo rappresenta il caso più emblematico di una condizione generale che riguarda tantissime altre analoghe realtà. Parliamo di un universo di società e associazioni sportive che si trovano costrette a dover chiudere i battenti, in un contesto caratterizzato da sostanziale indifferenza. Quella che si consuma a Vibo Valentia, è l’ennesima, drammatica, dimostrazione che lo sport non può essere abbandonato al suo destino, da parte delle istituzioni, specie in un momento di crisi economica in cui è sempre più difficile trovare qualcuno disposto a investire su un progetto che ha fra le sue componenti basilari la passione. E invece ciò con cui dobbiamo confrontarci, quasi quotidianamente, è un processo di progressivo impoverimento di qualsiasi forma di sostegno o aiuto nei confronti del mondo dello sport. Un mondo – continua Praticò – che ormai va avanti con le proprie forze e grazie alla spinta generosa di quanti credono, a ragione, nella straordinaria capacità di incidere sul tessuto sociale, che ogni attività sportiva è in grado di manifestare. Il Coni Calabria intende ribadire l’impegno di tutte le componenti che agiscono al suo interno, per porre costantemente al centro dell’agenda politico – istituzionale le problematiche che interessano da vicino l’universo sportivo contrastando, al tempo stesso, il preoccupante disinteresse che intorno ad esso da troppo tempo si sta registrando. La voce dello sport si è levata più volte invano. È una sconfitta per tutti, una sconfitta che non possiamo accettare, quella di vedere affossato – conclude il presidente del Comitato olimpico regionale – ciò che è universalmente riconosciuto come una delle colonne portanti di qualsiasi società che si voglia definire civile e moderna”.