Scenari di sangue in Nigeria dove sarebbero circa 200, le vittime di un ennesimo attentato terroristico. Due autobombe, infatti, sono esplose a Jos, capitale dello Stato di Plateau che segna la frontiera tra il sud del paese, cristiano, e il nord, mussulmano. La prima esplosione, come testimoniano le autorità della zona, avrebbe preso di mira una stazione di taxi in una delle vie commerciali più affollate della città, con un camion carico di esplosivo. Poi, nemmeno il tempo di soccorrere i feriti, una seconda esplosione, probabilmente di un’auto o di un pulmino, nei pressi di un noto market di Jos. Subito dopo l’attentato, racconta Lionello Fani, un italiano della Onlus Apurimac, attiva in città per mitigare i contrasti locali, alcuni ragazzi cristiani hanno creato dei checkpoint, ma le autorità religiose si starebbero adoperando per mediare ed evitare così altra violenza. L’attacco terroristico sembrerebbe essere riconducibile al “Boko Haram”, infatti gli attentati attribuiti o rivendicati da questo movimento d’ispirazione islamica fondamentalista, il cui nome in lingua hausa, è traducibile come “l’educazione occidentale è sacrilega” o “vietata”, hanno fatto nell’ultimo mese, centinaia di morti e migliaia di feriti.