di Carlo Viscardi – 371 sì, 39 no e 13 astenuti, la Camera autorizza l’arresto di Fracantonio Genovese, deputato Pd. Un silenzio quasi surreale ha accolto l’esito della votazione, con scrutinio palese e non segreto come avrebbe voluto FI. Contro l’arresto hanno votato alcuni deputati del Pd, Forza Italia e Nuovo centrodestra. A favore dell’arresto si era già espressa precedentemente la Giunta per le autorizzazioni di Montecitorio. Pd, M5S e Sel, con 12 voti, avevano infatti bocciato la relazione di Antonio Leone (Ncd), contrario alla misura cautelare per la sussistenza, a suo parere, di “fumus persecutionis”. Le reazioni del mondo politico non si sono fatte attendere, Silvio Berlusconi dichiara : “I nostri deputati hanno votato contro l’arresto; Noi siamo garantisti sempre e comunque”. L’ex ministro Brunetta afferma : “sul caso Genovese avevamo chiesto il voto segreto per garantire libertà di coscienza ai deputati, ma all’apparire del sospetto di possibili strumentalizzazioni di quel voto abbiamo deciso di cambiare opinione”. Le dichiarazioni del M5S con il loro usuale tono, arrivano attraverso un Tweet del deputato Gianluca Vacca che scriveva prima del voto : “ Ci hanno provato a rinviare la votazione, ci hanno provato a far saltare tutto, ma grazie alla nostra pressione forse tra poco voteremo l’autorizzazione all’arresto di Genovese. Grazie al M5S l’onestà tornerà di moda.” Da rilevare un momento di “attrito” fra PD e M5S quando durante la discussione in aula un rappresentante “grillino”, Alessio Villarosa, citando Falcone e Borsellino rivendica di essere del partito degli onesti. Immediata la protesta dai banche dei democratici: qualche urlo al suono di : “Buffone, vergognati”, scatena una vera e propria bagarre verbale. La replica senza urla e con pacatezza arriva dalla Presidente della commissione Antimafia Rosy Bindi che dichiara : “Senza spirito di polemica, nessuno può appropriarsi di Falcone e Borsellino. Appartengono a tutta la nazione.” Dopo l’esito del voto un nuovo “attacco” dai banchi del M5S cerca di polemizzare e Giulia Sarti (M5S) attacca Giorgio Napolitano, i deputati del Pd la contestano urlando dai propri banchi “Basta!”; la replica arriva dal deputato Pd Emanuele Fiano: “Qui dentro non è possibile ledere l’onorabilità del presidente della Repubblica”.