Una vera è propria tragedia si è consumata alcune ora fa a Soma, una cittadina a nord-ovest di Istanbul nella Turchia settentrionale, dove una miniera di carbone ha preso fuoco causando il crollo di alcuni dei pozzi presenti nell’impianto.
Se da un lato, il governatore Mehmet Bahattin Atci ha riferito che una ventina di operai sono stati tratti in salvo dopo lo scoppio, dall’altro purtroppo, venti sarebbero i cadaveri che fino ad ora, sembrerebbero essere stati estratti da sotto le macerie dalle squadre di soccorso, giunte sul luogo della tragedia.
Nota ancor più grave, è il numero di lavoratori che attualmente risulterebbero intrappolati sotto i detriti, solitamente infatti, circa 200 minatori ogni giorno, si davano da fare proprio lì, a duemila metri sottoterra. Il nuovo bilancio però, non è stato ancora ufficialmente confermato dalla stampa di Ankara. La cosa maggiormente preoccupante è che laggiù, le riserve di ossigeno potrebbero essere agli sgoccioli.
I soccorritori, infatti, starebbero cercando, in una corsa disperata contro il tempo, di pompare aria fresca verso le gallerie in profondità. Il disastro sarebbe accaduto a causa di un’esplosione provocata da un corto circuito che ha poi scatenato un incendio e bloccato il funzionamento dell’ascensore, e da ciò, dunque, l’ennesima tragedia, che colpisce dei lavoratori, che dal faticoso lavoro in miniera si sarebbero aspettati soltanto, di guadagnarsi da vivere.