Sabato 10 Maggio in tutto il mondo migliaia di organizzazioni del commercio equo (produttori, importatori, Botteghe del mondo, semplici volontari) si danno appuntamento per organizzare iniziative, dibattiti, lanciare campagne e proposte per cambiare un’economia insostenibile. E’ la giornata mondiale organizzata dalla World Fair Trade Organization (Organizzazione mondiale del Commercio Equo e Solidale, WFTO) per ribadire come il Commercio Equo e Solidale sia sempre di più un modo efficiente ed efficace per contribuire alla riduzione della povertà, della crisi alimentare ed economica e del cambiamento climatico. L’Organizzazione mondiale è la rete globale delle 350 organizzazioni di Commercio Equo in tutto il mondo, presenti in oltre 70 paesi. Ma cosa si intende esattamente per commercio equo? Guido Leone, responsabile della comunicazione dell’Associazione Zoì Olò , spiega che esso è nato in Europa alla fine degli anni ’50, è diventato oggi un’importante approccio di cooperazione internazionale. Commercio equo significa dignità del lavoro, prezzo equo pagato a produttori e lavoratori, trasparenza della filiera. Vuol dire, in sostanza, nuovo modello di sviluppo, fondato sul dialogo e sul rispetto, fatto di produzioni a misura di persone e di pianeta. L’obiettivo fondamentale è quello di riequilibrare i rapporti di forza tra Nord e Sud del Mondo. Il Commercio Equo contribuisce allo sviluppo sostenibile offrendo migliori condizioni commerciali a produttori e lavoratori svantaggiati, particolarmente nei paesi più poveri, garantendone i diritti, migliorando il loro accesso al mercato e le loro condizioni di vita. Tante le iniziative e le campagne di sensibilizzazione in Italia per sostenere questa importante giornata e cambiare le regole e le prassi del commercio internazionale convenzionale. Anche quest’anno, per i cittadini reggini il mese di maggio diventa un’occasione in più per entrare in contatto con il mondo del Commercio Equo e Solidale. Graziealla Bottega del Sud, punto vendita del Commercio Equo e Solidale,situato in Reggio Calabria ,via Monsolini. Una esperienza di volontariato creata dall’Associazione Zoì Olò – dal grecanico “pane per tutti”- una organizzazione di base ,senza fine di lucro ,di cui è presidente Pasquale Ambrosino ,e il cui scopo è diffondere le idee del commercio equo e solidale e come strumento di cooperazione internazionale,promuovendo nel territorio della provincia di Reggio Calabria la cultura del consumo critico,dello sviluppo sostenibile e della pace, senza mai perdere di vista l’incentivazione dell’indispensabile presenza femminile all’interno della società produttiva. Fin dall’inizio,or sono più di venti anni, la sua mission non è stata solo quella di vendere i prodotti del commercio equo e solidale ,oggettistica artigianale,alimentari dolce e salato,cosmetica, ma soprattutto di far crescere la consapevolezza che un’altra forma di mercato è possibile e dipende dalla sensibilità dei consumatori. Per accrescere questa sensibilità la bottega reggina è stata sempre molto presente nelle Scuole, tra gli studenti universitari e nelle iniziative delle altre associazioni reggine. Fin dai primi anni, prima ancor che emergessero i nuovi scenari su scala mondiale e locale, la bottega reggina del commercio equo è entrata in relazione anche con piccoli produttori agricoli ed artigiani locali. Sicchè in Bottega è facile trovare piccole preziose nicchie di mercato locale :dal miele che viene prodotto dal signor Scriva nell’alto Jonio reggino, ai prodotti tipici che vengono confezionati a Cardeto da un giovane imprenditore locale, all’olio biologico di varie ditte locali, ecc. .Tutta una serie di prodotti alimentari locali sono entrati progressivamente nel ventaglio offerto dalla bottega. Anche alcuni prodotti dell’artigianato locale hanno trovato spazio e valorizzazione, anche se l’ultima parola spetta sempre ai consumatori.
“Abbiamo creduto- afferma Guido Leone – ad una alternativa concreta e sostenibile alle iniquità del commercio internazionale che, nelle idee dei pionieri prima e di sostenitori più numerosi dopo, ha iniziato con piccole azioni di solidarietà per dimostrare la possibilità effettiva di una sintesi tra concretezza e idealismo.
“Lavorare nel Commercio Equo e Solidale- sostengono all’unisono i soci della Bottega del Sud – come capita a noi, o sostenerlo come consumatori consapevoli o come volontari, significa credere che un mondo diverso è possibile nella misura in cui accettiamo le nostre piccole grandi responsabilità quotidiane di cittadini inevitabilmente inseriti nei meccanismi economici della società globale.
Perciò, l’unico augurio che ci attendiamo dai reggini è una promessa : che vogliano continuare a mantenere viva questa Idea, questa piccola grande realtà che è la Bottega del Sud, che purtroppo sta attraversando un periodo di crisi”.