di Fabrizio Pace – Oggi così come in molti altri paesi nel mondo si celebra il Primo Maggio la festa del lavoro e dei lavoratori. Sarà come già da qualche anno una ricorrenza “sentita” in tono minore in quanto l’Italia si trova in una situazione economica molto delicata ed il mondo del lavoro risente in maniera particolare del momento storico che fa registrare un tasso record in negativo per la disoccupazione. Quest’ultima ha raggiunto il 12,7% dell’intera popolazione nazionale. I dati sono stati resi noti dall’ISTAT che ha anche individuato nella fascia dei giovani il picco del tasso di disoccupazione del 42,7%. Una nota positiva invece è il leggero segnale di ripresa che il settore lavorativo pare abbia realizzato in questo ultimo mese, infatti si sono registrati circa 73.000 occupati in più (se pur in diminuzione dello 0,6% su base annua, esattamente -124 mila). Forse effetto delle prime riforme portate a segno dal governo Renzi, il premier rimane fiducioso e nelle ultime dichiarazioni ha espressamente chiesto “fiducia” all’Europa riguardo la risoluzione della crisi economica e il ritorno alla crescita del nostro Paese. Critica invece rimane la posizione della CIGL che per voce della sua leader, Susanna Camusso, esprime tutta la preoccupazione parlando di ” Primo Maggio caratterizzato dal lavoro che non c’è, soprattutto per i giovani: è la festa della disoccupazione più che del lavoro”.
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