Il Comitato regionale del Coni Calabria, il comitato regionale della Fidal Calabria, il comitato provinciale Fidal e la delegazione provinciale del Coni di Reggio Calabria si sono riuniti per discutere del grave problema relativo alla chiusura del campo scuola di atletica leggera del rione Modena. L’impianto, di proprietà del Comune di Reggio Calabria, è stato interdetto alla pubblica fruizione per inagibilità, con ordinanza della Commissione Straordinaria del 14/4/2014. Nell’atto in questione, vengono citati in premessa:
- la delibera della Commissione Straordinaria n. 103 del 6/6/2013 afferente alle opere di “ristrutturazione e adeguamento del campo scuola Coni – approvazione in linea tecnico-economica del progetto preliminare che prevede la demolizione della struttura adibita a spogliatoi e servizi igienici”;
- l’avvio della procedura per il trasferimento della proprietà dal Patrimonio dello Stato dell’area Ex Polveriera;
- l’avvenuto accertamento della carenza igienico-sanitaria e strutturale dell’impianto, in seguito al sopralluogo del 3 aprile u.s., da parte del Comando Carabinieri per la Tutela della Salute – N.A.S. di Reggio Calabria, congiuntamente con l’U.O. Igiene e Sanità Pubblica dell’ASP RC.
Nel corso della riunione tra Coni, Fidal e società, è stata manifestata l’esigenza ineludibile, nel rispetto della vigente normativa, di restituire la struttura alla piena disponibilità e fruizione pubblica.
In particolare – è stato rimarcato durante l’incontro – il campo scuola rappresenta un sito di fondamentale importanza non solo per il mondo dell’atletica leggera ma per l’intera città.
Esso infatti:
- costituisce un sito di protezione civile;
- è utilizzato da diversi istituti scolastici per lo svolgimento delle attività didattiche nelle ore di educazione fisica;
- è luogo nel quale viene esercitata una ampia e partecipata attività di avviamento allo sport per bambine e bambini;
- garantisce l’esercizio dell’attività motoria per persone diversamente abili;
- è uno dei pochissimi polmoni verdi della città, frequentato da cittadini di ogni età e fascia sociale.
Sotto il profilo sportivo, l’atletica necessita dell’utilizzo di un impianto specifico per consentire l’allenamento degli atleti che si preparano a specialità molto tecniche, dai lanci ai salti alle gare su pista.
Mantenere chiuso l’impianto significa costringere numerosi ragazzi, anche dotati di notevole talento e di sicure prospettive, a non allenarsi in maniera efficace o imporre alle società e agli stessi atleti di sobbarcarsi ingenti costi in termini economici e di tempo per trasferirsi in altri campi molto distanti da Reggio.
Si corre il rischio di bruciare un’intera generazione di atleti e, soprattutto, non si intravede alcuna certezza all’orizzonte.
Né tanto meno possono essere considerati utili e tempestivi gli interventi del mondo politico che, nella sua interezza, si è fatto avanti soltanto adesso e senza nessuna proposta concreta di fronte a un provvedimento che per alcuni aspetti era inevitabile.
Coni, Fidal e società evidenziano come l’accertamento dei NAS e dell’U.O. Igiene e Sanità dell’ASP 5 sia verosimilmente riferito alla situazione, peraltro notoria, dello stabile adibito a spogliatoio e servizi, ma non all’intera struttura, che tuttavia non può essere aperta in mancanza di servizi igienici.
Alla luce di questa circostanza, si richiede alla Commissione straordinaria e all’assessorato allo Sport del Comune, sempre disponibili nei confronti del nostro mondo e ad ascoltare le nostre istanze, la riapertura della pista di atletica leggera, del manto erboso e dell’anello di terra battuta utilizzato quotidianamente da centinaia di atleti agonisti, amatori e semplici cittadini, anche attraverso eventuali soluzioni provvisorie e temporanee. Il Coni, la Fidal e le società chiedono infine di conoscere quale sia lo stato dell’arte dell’intervento da realizzare per 2,6 milioni di euro, relativo alla ristrutturazione dell’impianto, per conoscere l’esatta tempistica della cantierizzazione e del completamento dei lavori.