di Katia Germanò – Su Panorama di questa settimana nella sezione “scenari mondo”, in un articolo scritto da Lorenzo Vidino (esperto di terrorismo islamico) si parla dello sceicco “italiano” che infiamma i jihadisti. L’uomo nasce in Australia 29 anni fa, da padre italiano, per la precisione calabrese e madre irlandese. Di credo cattolico, si converte all’islamismo quando aveva 17 anni ed ora è uno dei predicatori più influenti che professano la dottrina in rete. Con le sue parole riesce a convincere centinaia di occidentali ad andare a combattere in Siria per cacciare Bashar al Assad.
Ha un’interpretazione molto rigorosa dell’Islam ma su Facebook, nella sua pagina, ha dichiarato più volte il suo credo jihadista, incitando a “fermare gli USA assassinando i loro leader”, tanto da farla chiudere. Su Twitter ugualmente fondamentalista.
La sua attività si svolge tra le Filippine e l’Australia ma grazie ad internet ed ai social network le sue idee si diffondono molto facilmente. La conoscenza delle lingue lo aiuta parecchio, grazie al suo italiano ha legami forti anche con la comunità islamica italiana, che ha visitato nel 2012.
E’ stato ospitato in un programma televisivo islamico su un’emittente bresciana, ha tenuto convegni e predicato da Imola a Pordenone, da Ferrara a Milano. Proprio a Milano è stato ospite in una delle moschee del Caim (Coordinamento Associazioni Islamiche di Milano), l’organizzazione che sta per avere il permesso di costruire la moschea in vista dell’Expo.
Su di lui si non ci sarebbero indizi di un coinvolgimento in attività militari o terroristiche. Tuttavia c’è da tenere conto che centinaia di giovani musulmani europei rimangono stregati dalle sue parole tanto da abbandonare la loro vita tranquilla e da quel che sembra andare in una terra straniera, in questo caso la Siria, a morire lottando per l’Islam.