L’ultima fatica di Martin Scorsese non poteva escludere Leonardo Di Caprio che riveste, questa volta, il ruolo del più controverso agente di borsa che il cinema abbia mai visto: Jordan Belfort. Ascesa e declino del broker ,in una commedia dark, controversa e discussa, raccontata in prima persona dallo stesso Jordan tra una Jaguar e una pista di coca.
In questi casi ci si chiede sempre se sia il caso di osannare sul grande schermo personaggi così tremendamente accattivanti quanto politicamente (e moralmente) scorretti e forse è questo il motivo per cui Scorsese affida il ruolo a Di Caprio.
È noto ormai come il buon Leo sia in grado di piacere allo spettatore in qualsiasi personaggio interpretato, perfino quando si tratta di un antieroe per eccellenza. Seppure l’interpretazione sia stata ineccepibile, tanto da meritare la nomination come miglior attore protagonista, Jordan Belfort ha trascinato Di Caprio nel lunedì nero degli Oscar, favorendo Matthew McConaughey per Dallas Buyers Club (Jean-Marc Vallée, 2013 ), ma che ritroviamo nei primi 15 minuti di The Wolf Of Wall Street , proprio come mentore di Jordan.
The Wolf Of Wall Street, nonostante sia una pellicola magistralmente diretta, con un lavoro di montaggio e fotografia impeccabile, lascia il posto ad una breve e semplice considerazione: tre ore di eccessi, lussuria e bigliettoni verdi… dannatamente infiniti.
Ilenia Borgia – Critico Cinematografico