Santelli (FI): Pd non strumentalizzi Gratteri

Jole SantelliCandidiamo il dottor Nicola Gratteri a Presidente della Regione Calabria? No, grazie. Candidiamo Nicola Gratteri a Sindaco di Reggio Calabria? No, grazie. Lo candidiamo a capo condomino del fabbricato la Casa Democratica? No, grazie. E neppure a Presidente della Commissione per la valutazione del Peperoncino di casa Magorno”. La coordinatrice regionale di Forza Italia, Jole Santelli, affida a un post su Facebook il suo pensiero sulle richieste di candidatura che dal PD continuano a giungere al procuratore aggiunto della Procura della Repubblica di Reggio Calabria. Ormai non passa giorno che dal Partito Democratico non arrivi una proposta, ormai ai limiti del delirio, volta all’arruolamento del ‘soldato’ Gratteri nelle proprie fila – aggiunge Santelli – . Il Partito Democratico porta nel suo Dna questa tara di utilizzazione dei “simboli”, e le persone vengono ridotte al rango di simboli: quindi le vedove, gli orfani, i reduci… ora i dirigenti di quel partito sembrano non volersi rassegnare al fatto che Nicola Gratteri rifiuti di farsi strumentalizzare. Di piegarsi ai loro interessi di parte. Gratteri aveva accettato di fare il guardasigilli, un ruolo consono ad un magistrato di prima linea che poteva immaginare che da quella postazione avrebbe potuto cambiare le cose. Il suo nome è stato usato con spregiudicatezza o, almeno, con totale insipienza. Il Quirinale dice da sempre la sua su ciascun ministro, figurarsi sul ministro della Giustizia, in considerazione del fatto che il presidente della Repubblica presiede il CSM. Ma Matteo Renzi è totalmente digiuno non solo dei riti romani ma anche delle elementari regole istituzionali (a voler pensar bene). Ora quella di ministro della giustizia non sarebbe stata certo vissuta da Gratteri come una casacca di parte, avendo egli chiesto ampie garanzie e non dubitando chiunque lo conosca che alla prima imposizione politica percepita come ingiusta non avrebbe esitato a sbattere la porta ed ad andarsene”. La forza di Nicola Gratteri – prosegue Jole Santelli – è la sua indipendenza dalla politica e dal gioco del potere interno alla magistratura. Nemico di pochi, amico di nessuno. Non è un giudice di sinistra, è un pm e basta, solo un investigatore, con le sue idee che possono o meno condividersi. Poiché io sono portata ad essere particolarmente maliziosa – dice ancora la coordinatrice azzurra – dinanzi ad una manovra di accerchiamento che ha visto il PD avvitarsi come una piovra intorno al procuratore, mi sorge il dubbio se essi stessi non stiano prestandosi con insano entusiasmo nell’opera di sterilizzare un magistrato molto scomodo, in primis ad alcuni suoi colleghi”. L’onorevole Santelli sfida il partito di Renzi: “Se davvero l’apprezzamento verso il lavoro di Nicola Gratteri è genuino, proporrei al PD ed agli altri partiti di lavorare insieme perché lo stesso possa continuare il proprio lavoro e possa farlo da posizioni sempre più utili. Oggi sicuramente quelle disponibili potrebbero essere la Procura di Catanzaro, in seguito quella di Reggio ed al momento più utile la stessa DNA. Si può lavorare insieme affinché il CSM abbandoni i suoi criteri fatti di millimetri, bilancini e scartoffie e premi il merito? Su una battaglia simile, molto ma molto più seria – conclude la parlamentare di Forza Italia – saremmo credo tutti d’accordo ad iniziare dal dottor Gratteri. Per il momento lasciamogli fare il suo lavoro smettendo di infastidirlo”.

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