Per domani è convocata la riunione delle sigle firmatarie dell’accordo sulla “rinegoziazione” della PEO dei dipendenti comunali di Reggio Calabria. Sarebbe il caso che nessuno si azzardasse a firmare accordi che non hanno avuto alcuna legittimazione da parte dell’assemblea dei lavoratori. E sarebbe opportuno, altresì, che si stabilissero alcuni punti fermi per immaginare di riprendere una discussione con l’Amministrazione Comunale:
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nel merito occorre ricordare che siamo in presenza di un Decreto Legge che cambia radicalmente le carte in tavola e si ha notizia che la discussione per la sua approvazione definitiva sta accentuando il carattere di sanatoria delle posizioni di sofferenza. Le stesse posizioni espresse dalla Corte dei Conti nell’audizione parlamentare di fine Marzo indicano strade che, finora, i firmatari dell’accordo e la Commissione Prefettizia non hanno voluto percorrere. Perfino il MEF, finora citato costantemente e spesso a sproposito, dice parole molto opportune sulla possibile “rinegoziazione” degli accordi contrattuali decentrati;
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non si possono fare accordi con lo spettro del procedimento giudiziario in corso e delle trattenute annunciate ai dipendenti. Entrambi vanno ritirati;
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occorre chiarire senza ombra di dubbio chi contratta per la parte pubblica, con quali deleghe, indicazioni, vincoli e poteri. Non si può ripetere la farsa di una delegazione trattante che giunge ad un accordo ed il potere sovrastante che lo nega;
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vanno notificate le revoche delle lettere di trattenuta già inviate ai dipendenti comunali alcuni mesi or sono. Quelle notifiche sono ancora valide e minacciano la tranquillità economica di tutti i lavoratori comunali. All’atto l’unica notifica valida è quella di Novembre scorso con la quale di annunciano le trattenute a tutti i dipendenti e sullo stipendio, non sul salario accessorio come qualcuno ha provato a dire;
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va evitato un contenzioso legale che, inevitabilmente, scatterebbe all’indomani della effettuazioni delle trattenute. Va evitato perché comporterebbe un carico economico negativo sulle finanze comunali e perché costringerebbe i dipendenti comunali ad atti legali di cui farebbero volentieri a meno.
UIL e SUL hanno già dichiarato che tutelerebbero i dipendenti comunali in sede giudiziaria mettendo a disposizione i propri pool di legali. Speriamo di poterlo evitare e che si riesca a trovare il buon senso che finora è mancato e si mettano da parte sciocche primogeniture che rischiano di essere pagate care ed amare dai lavoratori del Comune di Reggio Calabria.