“Il fenomeno Valli Cupe: un’esperienza di turismo ambientale sostenibile”
Mercoledì 9 Aprile alle ore 15:30 presso l’Aula Seminari avrà luogo il secondo seminario del ciclo “Lavorare è un’impresa”, promosso dalla Biblioteca del Dipartimento di Agraria dell’Università Mediterranea di Reggio Calabria. Il tema dell’incontro è “Il fenomeno Valli Cupe: un’esperienza di turismo ambientale sostenibile” e sarà svolto dal dott. Carmine Lupìa della Cooperativa Sentieri Mediterranei (Sersale, CZ). Quella delle Valli Cupe è un’area che interessa prevalentemente la Presila Catanzarese. Essa ha nel canyon omonimo il suo elemento maggiormente caratterizzante e intercetta in un territorio più ampio i comuni di Sersale, Albi, Cerva, Cropani, Magisano, Petronà, Soveria Simeri, Taverna, Zagarise. Qui la marginalità geografica e la difficile accessibilità di alcuni luoghi, se da un lato hanno negato alcune opportunità di sviluppo, dall’altro hanno favorito il mantenimento di un ambiente montano oggi di forte interesse naturalistico. Nei diversi canyon e gole montane che solcano la regione (Valli Cupe, Barbaro, Timpe Rosse, Inferno, Melissaro, Razzone, Crocchio) un centinaio di cascate (tra esse la cascata del Campanaro e la Cascata della Rupe) offrono uno spettacolo difficile da riscontrare in altre aree della Calabria. Il patrimonio botanico della zona è per certi versi unico, con la presenza di rarissime felci (tra esse la felce bulbifera, la felce regale, la felcetta lanosa e la Pteride di Creta), così come grande interesse hanno il patrimonio faunistico (vi sono presenti la salamandrina dagli occhiali, il nibbio, il gufo reale e comune , il gheppio, il corvo imperiale, l’avvoltoio egiziano) e quello geolitoloco (tra essi la Pietra del Ruvazzo e il monolite Petra aggìallu). Nei boschi della zona inoltre, troviamo dei veri e propri monumenti botanici come alcuni castagni plurisecolari (il Gigante buono, i Giganti di Melitani) con circoferenza di quasi 10 metri, nonché delle formazioni di farnie. La conoscenza approfondita del territorio, gli studi fatti e la lezione appresa da altre esperienze italiane ed estere, nel 2003 ha fatto nascere in alcuni giovani locali il desiderio di intraprendere iniziative per valorizzare le risorse naturalistiche del luogo in connubio con l’altrettanto ricco patrimonio storico-culturale, architettonico ed etnografico della regione. In particolare, viene fondata la cooperativa Segreti Mediterranei, che così si presenta: “Una cooperativa di giovani che opera nel settore della produzione e dei servizi e che si prefigge di creare occupazione nelle aree interne della Presila catanzarese, puntando su modelli di sviluppo di tipo sostenibile. Una cooperativa costituita da soci che credono nella possibilità di coniugare lo sviluppo sociale ed economico con la salvaguardia del territorio e la valorizzazione delle risorse locali. Siamo impegnati in azioni di promozione del turismo ambientale e naturalistico, attraverso studi e ricerche nel campo etnobotanico ed etnozoologico e la riscoperta del vasto e profondo sistema di saperi tramandato dalla memoria orale delle popolazioni locali, espressione della genuina cultura rurale e contadina che contraddistingue ancora il nostro mondo. Ci avvaliamo inoltre del contributo di numerosi collaboratori che, condividendo le finalità delle azioni promosse dalla cooperativa, sono personalmente impegnati a sostenerle con attività di supporto organizzativo e gestionale. L’obiettivo di fondo dei giovani che operano nella cooperativa è quello di trasformare la marginalità in tipicità”. Le principali attività in cui gli obiettivi della cooperativa si esprimono sono: la valorizzazione e promozione del turismo ambientale e culturale nell’area delle Valli Cupe; l’organizzazione di visite guidate naturalistiche, agro-ambientali ed etno-botaniche; l’attività di educazione ambientale, rivolta soprattutto ai giovani e alle scuole; la balneazione fluviale nei luoghi delle cascate; ippoturismo; assistenza tecnica ad aziende agrituristiche; corsi di formazione per guide ambientali o in settori specifici come floricoltura, vivaistica ornamentale, orticoltura, frutticoltura, botanica ed etnobotanica, tecnologie agrarie, selvicoltura, gestione agro-ambientale; raccolta, lavorazione e commercializzazione di piante officinali e valorizzazione delle produzioni tipiche locali. Negli anni, l’esperienza condotta intorno alla valorizzazione turistico-ambientale delle Valli Cupe, ha suscitato un crescente interesse anche in campo nazionale, tanto da farne un vero e proprio caso esemplare. Il seminario, attraverso il racconto del dott. Carmine Lupìa, uno dei protagonisti del “fenomeno” Valli Cupe, intende proporre un primo bilancio decennale dell’avventura di quel gruppo di giovani e mostrare come una visione intelligente delle aree forestali e montane, tesa a rispettarne il carattere valorizzandone i punti di forza e i l’integrazione dei potenziali servizi ecosistemici, possa non solo costituire una significativa esperienza lavorativa, ma anche generare nuova occupazione, costituire reti capillari di collaborazione e partecipazione territoriale, determinare occasioni e strategie praticabili di sviluppo sostenibile. Al termine del Seminario, verranno presentate le esercitazioni residenziali in bosco per gli studenti dei Corsi di Laurea (triennale e magistrale) di Scienze Forestali e Ambientali, che quest’anno avranno luogo nei territori della Presila e della Sila, interessando anche le Valli Cupe.
Carlo Taranto