Nei locali della libreria Culture si è effettuato, promosso dal Centro Internazionale Scrittori della Calabria, il quarto incontro del percorso “Quattro passi … nel mondo antico …” sul tema “Petronio e il romanzo latino”. Relatore il prof. Nicola Catalano, già dirigente tecnico del Miur. Dopo una breve introduzione a cura di Loreley Rosita Borruto, presidente del CIS della Calabria sulle iniziative del sodalizio nel corrente anno sociale, la prof. Quattrone, curatrice del percorso, ha tratteggiato la vita di Petronio secondo quanto si evince da Tacito che nel XVI libro degli Annales narra la morte stoica di un tale C. Petronio, in cui è probabilmente da identificare l’autore del Satiricon, uomo raffinato, elegante, molto in vista alla corte di Nerone, amante dei piaceri della vita, cui Nerone avrebbe poi imposto la morte per la partecipazione alla congiura dei Pisoni. Secondo il prof. Catalano, il termine moderno ” romanzo” attribuito al Satiricon è inesatto e anacronistico in quanto esso nasce propriamente nell’età medioevale e può essere attribuito all’opera di Petronio solo in senso traslato, per la complessa trama dell’opera ricca di eventi e di avventure. Del Satiricon ci sono pervenuti ampi frammenti dei quali a tutt’oggi la critica non è riuscita a stabilire quale parte avessero sull’economia generale dell’opera. Comunque, tra i personaggi principali Encolpio e il suo amante Gitone e indimenticabile, il neo – arricchito Trimalcione. Dappertutto nell’opera aleggia l’amore per la vita e i piaceri erotici, ma su tutto incombe l’angoscia della morte. E la morte secondo Catalano diventa il convitato di pietra che è presente in maniera sottile o scoperta in tutte le storie narrate. Morire bene cioè nello sfarzo è importante per Trimalcione per poter essere onorato, ricordato e commemorato. Se la morte, che si confronta con l’esplosione della vita nella sua fisiologia elementare, è il sostrato dell’opera di Petronio, esse è addirittura inventata con funerali simulati , come avviene nella famosa cena di Trimalcione, che non è altro che un banchetto funebre che egli predispone in vita immaginando ciò che dovrà accadere dopo la sua morte. Sfarzo, gioielli, pranzi succulenti, piaceri libertini tutto viene affastellato in questa orgiastica rappresentazione, cui il litigio per gelosia tra Trimalcione e la moglie Fortunata conferiscono un senso di possente dinamicità. E sullo fondo per un effetto magico e icastico campeggia e pullula il mondo degli arrivisti, dei truffatori, dei liberti ambiziosi, perversi e arricchiti, testimoni e protagonisti di una società in disfacimento. Alla vivace relazione del prof. Catalano, ricca di notazioni e di riferimenti alle fonti letterarie, ha fatto seguito la suggestiva proiezione di un video realizzato dal prof. Nicola Petrolino con ampi stralci tratti dal Satiricon di Federico Fellini , che ovviamente si discosta dall’opera, rivisitandola in una sua personale e onirica chiave di lettura. Un vivace e partecipato dibattito ha concluso la serata.
Comunicato stampa C.I.S. della Calabria