La sentenza Scopelliti insegna ed allarma. Insegna che la separazione tra attività di indirizzo ed attività gestionale, introdotta nel sistema degli enti locali dalla Legge Bassanini, non è più funzionale e non serve. Non è più funzionale in quanto voleva introdurre un sistema di separazione nelle responsabilità, ormai ampiamente superato dalla Giurisprudenza, da ultimo proprio dalla sentenza di cui si parla. Non serve perché superata la suddivisione delle responsabilità, nel senso che non opera più la cosiddetta scriminante politica, non si vede per quale motivo la politica non debba e non possa ingerirsi nella gestione, gestione della quale comunque è chiamata a rispondere non solo e non più solo sul piano politico. Allarma perché solo gli stolti possono pensare che “di quest’acqua non ne bevono”. Se non si riforma, complessivamente e seriamente, il sistema gestionale degli enti locali, in molti potranno trovarsi a rispondere di fatti, dei quali, pur non comprendendo molto data la eccessiva specializzazione necessaria per comprendere, “non potevano non sapere”. Allora, come sempre, ritengo che sia dovere, solo e soltanto, della politica, quello di intervenire ulteriormente, in questo delicato e problematico e complesso sistema, per dare serenità a quanti vorranno continuare, per amore e per spirito di servizio, ad interessarsi della gestione della cosa pubblica. Perché, con questo clima e questa attuale complessa situazione finanziaria degli enti, ripeto solo gli stolti possono pensare che “ i ‘st’acqua non ‘ndi mbivu”.
Scriminante politica pura teoria
