di Luigi Pandolfi – La Giornata FAI di Primavera 2014 (22-23 marzo) a Santa Severina (Kr) quest’anno ha avuto un significato davvero speciale. Oltre al castello, alla Cattedrale di Santa Anastasia ed al Museo Diocesano, che da sempre costituiscono luoghi d’arte e di cultura visitati da migliaia di persone ogni anno, è stata riaperta al pubblico, dopo 50 anni, la Chiesa dell’Addolorata, tra i tesori tardo-bizantini più importanti della Calabria.
Edificata nel 1036, come attesterebbe un’epigrafe greca ormai scomparsa, oggi la chiesa dell’Addolorata si presenta con un’aula rettangolare affiancata da due aule di minore ampiezza corrispondenti, alla navata centrale e a quelle laterali della Cattedrale vecchia.
Pressoché sconosciuta al pubblico locale, conserva, sebbene siano evidenti i segni dell’incuria e del tempo, elementi architettonici pre-normanni di grande valore e fascino, con richiami plurimi alla Confraternita della Vergine dei Sette Dolori, di cui era diventata sede nel 1739. Per questo è stata oggetto di attenzione e di studio fin dagli inizi del ‘900, conquistandosi un posto di rilievo nelle più importanti pubblicazioni a carattere scientifico sull’arte e l’architettura medievale.
Ad accogliere i visitatori gli studenti del locale Liceo Classico “Diodato Borrelli”, che per l’occasione si sono calati – efficacemente – nei panni di ciceroni e le donne della Pro Loco “Siberene”, con in testa il presidente Tersa Gallo, che hanno allestito banchetti per la degustazione di dolci e liquori agli agrumi.
Per l’intera giornata all’interno della chiesa si è esibito un quintetto di flauti, composto da giovani musicisti del Conservatorio musicale “Tchaikovsky” di Nucera Terinese che proprio a Santa Severina, all’interno del Castello Normanno – Svevo, ha una sua sezione distaccata, creando la giusta atmosfera per un tuffo simbolico nel passato.
Per tutti i visitatori anche la possibilità di ammirare l’opera di Mattia Preti “San Luca che dipinge le Vergine con il Bambino” (1671), appartenente al tesoro della Cattedrale di San Giovanni Battista a La Valletta a Malta, portata in Calabria nell’occasione del IV centenario della nascita del pittore del noto pittore, dove continuerà ad essere esposta fino al 28 aprile presso il Museo Diocesano di Reggio Calabria.
Un esperimento riuscito, non c’è che dire. Un evento qualificante per questo comune calabrese, tra i 50 “Borghi più belli d’Italia”, sede dell’Arcidiocesi di Crotone-Santa Severina, da sempre importante centro di promozione culturale nella nostra regione.