Il Presidente Regionale del Coni interviene sulla vicenda dell’impianto reggino: “Lo sport calabrese è gravemente penalizzato dall’inagibilità della più importante struttura presente sul territorio. Chiediamo agli organi competenti di fare chiarezza e individuare in tempi brevissimi una strategia che porti allo sblocco di questa incresciosa situazione”
“Sono trascorsi ormai due anni dal tragico incidente verificatosi durante i preparativi per il concerto di Laura Pausini e costato la vita a un giovane operaio. Da allora il PalaPentimele sembra essere sprofondato in un’autentica voragine di incertezza che non possiamo più accettare”. Sono queste le parole del presidente del Coni Calabria,Mimmo Praticò , in relazione alla situazione del prestigioso impianto sportivo reggino. La tribolata vicenda del palazzetto, iniziata il 5 marzo del 2012, ha fatto registrare un nuovo capitolo con la chiusura delle indagini preliminari sul crollo del palco che avrebbe dovuto ospitare il concerto della cantante emiliana. “Nell’arco di tutto questo tempo – prosegue Praticò – ci siamo adoperati, per quello che ci compete, per sostenere il percorso di ripristino della struttura e renderla così nuovamente funzionante. Ci siamo resi protagonisti di una costante attività di stimolo e di interlocuzione con gli organi preposti cercando in tutti i modi una soluzione rapida e condivisa. Riteniamo che sia gli uffici tecnici comunali che l’ufficio sport di Palazzo San Giorgio, abbiano svolto la parte di loro competenza e, peraltro, ci hanno fornito ragguagli puntuali sullo stato dell’arte della situazione. Ma ancora oggi manca la risposta per noi fondamentale: quando verrà riaperto il PalaPentimele?
E’ questo che ci deve essere detto con chiarezza e nel più breve tempo possibile. Dopo due anni, tra sequestro della magistratura e lavori, l’impianto avrebbe dovuto essere riconsegnato alla pubblica fruizione. I tempi della burocrazia non sono degni di un paese civile. Non è compito del Coni stabilire di chi siano le responsabilità. A noi sta a cuore esclusivamente la tutela e la promozione dello sport. Un’attività che in un contesto come quello calabrese richiede un’attenzione e un senso di responsabilità, certamente maggiori rispetto ad altre realtà nazionali. In tal senso – evidenzia Praticò – riteniamo inaccettabile che ad oggi non si riesca a delineare una prospettiva precisa per il PalaPentimele.
Le ricadute di questa desolante pagina, che aggrava ulteriormente il già critico scenario in materia di impiantistica, sono pesantissime per tutto il movimento sportivo calabrese. Sono numerose infatti – ricorda il presidente del Coni Calabria – le realtà che avrebbero bisogno della struttura reggina per il normale svolgimento delle loro attività, soprattutto quelle che partecipano a campionati nazionali. Senza considerare l’impossibilità di programmare eventi o manifestazioni, anche di carattere nazionale e internazionale, che più volte in passato hanno costituito una vetrina di grande prestigio e di valorizzazione per tutto il territorio calabrese. Chi ama lo sport e attribuisce ad esso un ruolo essenziale anche in chiave sociale, culturale e economica, non può più accettare di vedere finire il PalaPentimele in questa triste spirale di oblio e indifferenza. In gioco c’è il futuro di una delle strutture più importanti d’Italia, vero e proprio fiore all’occhiello del Mezzogiorno.
E lo dimostrano i numerosi eventi internazionali, non solo sportivi, che proprio grazie al PalaPentimele è stato possibile portare in riva allo Stretto. Per questo motivo – conclude Praticò – chiediamo agli organi competenti di fare chiarezza e individuare in tempi brevissimi una strategia che porti allo sblocco di questa incresciosa situazione. Noi vigileremo costantemente, sollecitando in maniera periodica di conoscere la data esatta in cui, finalmente, il Palapentimele potrà tornare a ospitare una partita ufficiale. Al tempo stesso rinnoviamo l’impegno del Coni Calabria che, con spirito costruttivo e propositivo, intende continuare a spendersi, nell’ambito delle proprie competenze, perché lo sport calabrese non disperda un patrimonio cosi importante”.
Comunicato stampa Labecom