I fatti ci riportano al 24 gennaio scorso. Secondo la ricostruzione fatta dagli inquirenti, un addetto alle pulizie trovò, all’intero di un bidone di rifiuti dell’aeroporto “Karol Wojtyla” di Bari, una busta contente polvere nera e chiodi. Grazie al successivo intervento delle forze dell’ordine si riuscì ad appurare che si trattava di un ordigno esplosivo di tipo rudimentale, ma si decise di non allarmare i passeggeri. Subito dopo vengono disposti gli accertamenti tecnici dalla Dda di Bari, che nel frattempo lavora nel massimo riserbo, e si arriva alle conclusione che quell’ordigno, sprovvisto di detonatore ma dotato di miccia, in realtà, era potenzialmente esplosivo e, se fosse effettivamente esploso in presenza di passeggeri, avrebbe potuto causare ferite e lesioni gravi. Oltre agli accertamenti tecnici, iniziarono anche le indagini per capire chi avesse lasciato la bomba all’interno di quel cestino, e quali fossero le sue reali intenzioni.