Rassegna culturale a Falerna
La primavera falernese prende avvio con una rassegna letteraria di pregio, allestita ed ospitata dal Ristorante “Sagapò”. L’obiettivo dichiarato è di coniugare l’arte e la cultura all’alta gastronomia. Già da qualche mese, infatti, la preziosa sala della struttura ricettiva si è vestita d’arte, dando vita e forma ad una mostra permanente in cui si alternano artisti calabresi: ultima, in ordine di tempo, Maria Antonietta Gullo che lascerà presto spazio alla lametina Concetta Villella. Target ambizioso che esprime una nuova concezione imprenditoriale, accogliente ed aperta ai fermenti culturali del territorio. Il 28 marzo, alle 19 avrà luogo il primo appuntamento con la letteratura: sarà presentato il saggio “La Calabria del Settecento”, scritta da Armando Orlando e da Armido Cario. A condurre il pubblico in questo viaggio nella storia sarà Alessandra Giuliana Granata, giornalista e redattrice editoriale. Seguirà una cena letteraria a tema per la quale sono aperte le prenotazioni. Quanto ai contenuti, è lo storico Orlando a tracciarne la sintesi. «Il Settecento assume, sotto molteplici sfaccettature, il ruolo di secolo spartiacque, non solo per i progressi tecnologici, quanto per il movimento culturale europeo. È un “mondo aperto” a tutte le sollecitazioni e le tensioni di una vita sociale, che sta precipitando verso la Rivoluzione francese. Alla luce di tali presupposti, la ricostruzione del Settecento calabrese assume un valore intrinseco, ben più profondo della cronaca o del vuoto succedersi di eventi. Abbiamo inserito la Calabria in un’ottica di sistema, come parte di un tutto, al fine di rivelare le cause storiche che determinarono, in concreto, il contesto sociale e gli stili di vita dei calabresi». Un libro di portata divulgativa, ma innestato su solide fondamenta scientifiche: al centro, «l’umanità e l’umanesimo calabrese», inseriti in un territorio dove geografia e storia sono strettamente connesse per conferire forza alla conservazione, piuttosto che al mutamento. Il Settecento è, in proposito, un secolo di grandi lezioni e d’attualità: fu allora che l’incremento demografico, unito alle carestie, alla crisi dell’agricoltura, all’assalto ai boschi, pose le basi del dissesto idrogeologico di oggi. Fu, inoltre, il secolo dei visitatori stranieri, di von Stolberg, di Saint Non, di Casanova, che scoprirono le contraddizioni, i ritardi economici ed infrastrutturali delle province bruzie, prima e dopo il memorabile terremoto del 1783. In positivo, la Calabria fu «laboratorio politico» per il riformismo borbonico, colpo di coda di un secolo che si chiuse nel sangue, con la fine della Repubblica partenopea. Un finale tragico, conclude Cario, preludio e premessa di un secolo, l’Ottocento, «foriero di idee e uomini nuovi, uomini di pensiero e d’azione che saranno gli artefici del Risorgimento italiano».
Un’occasione, quindi, per riscoprire il gusto, non solo per il buon cibo ma anche per la lettura.