Lo storico reggino ha donato alla città un’opera corposa che narra, attraverso documenti originali, le vicende della costruzione e poi dell’ammodernamento del “Tito Minniti”, lo scalo al centro del Mediterraneo
L’unione e lo scontro fra sentimento e materia. Questo sgorga dalle pagine de “Il cuore e l’acciaio. Reggio Calabria: l’aeroporto dello Stretto tra storia e attualità”, ultima fatica letteraria dello storico Agazio Trombetta.
Il volume è stato presentato durante un incontro organizzato dall’Università Mediterranea di Reggio Calabria in collaborazione con la Deputazione di storia patria per la Calabria e dall’associazione “Nuovo umanesimo”. Ad aprire i lavori, svoltisi presso il salone del dipartimento Digiec dell’ateneo reggino, il rettore della Mediterranea Pasquale Catonoso, il quale si è soffermato sulla valenza culturale dell’iniziativa, garantendo la costante collaborazione dell’Università della città per eventi di questa portata. Giuseppe Caridi, presidente della Deputazione di storia patria per la Calabria, ha avuto il compito di presentare alla platea il vasto curriculum dell’autore. “I suoi scritti – ha dichiarato a conclusione del suo intervento – hanno tutti una speciale caratteristica, ovvero quella di essere corredati da documenti unici ricavati da una ricerca instancabile e minuziosa”.
“Il titolo del testo – ha affermato Carmelina Sicari, presidente dell’ associazione “Nuovo umanesimo” – è la sintesi ultima del volume. In origine era semplicemente l’intestazione del mio personale contributo al libro, ma durante la lavorazione con Agazio abbiamo intravisto nella frase “Il cuore e l’acciaio” il significato intrinseco del volo. In queste pagine la storia dell’aeroporto dello Stretto s’intreccia con la storia di Reggio Calabria. Una città che, colpita nel profondo dal terremoto, voleva rinascere, voleva appunto spiccare il volo”. Ad analizzare nel dettaglio il testo due illustri relatori, gli accademici Domenico Da Empoli e Pantaleone Sergi, rispettivamente dell’università La Sapienza di Roma e dell’ Università della Calabria. “Il volume – ha dichiarato Da Empoli – è estremamente interessante sia per il suo contenuto sia per la metodologia che Trombetta ha utilizzato nel redigerlo. Il coinvolgimento della nostra città nell’evoluzione dell’aviazione fu immediato. Anche perché l’ubicazione del piccolo scalo era funzionale e strategica per le azioni belliche. Le diverse trasformazioni del “Tito Minniti”, grande eroe della guerra d’Etiopia, seguirono l’entusiasmo crescente dei reggini che individuavano nell’aeroporto una via di sviluppo. Il libro, oltre ad essere supportato da importanti documenti, è impreziosito dalle testimonianze di chi quegli eventi li ha vissuti in prima persona. Questa ricerca di Trombetta, a mio avviso, per l’elevata valenza storica che possiede deve essere illustrata agli studenti, magari utilizzando canali moderni meglio apprezzati dalle nuove generazioni”.
Sulla stessa scia, l’intervento di Pantaleone Sergi che oltre a elogiare l’instancabile lavoro dell’autore ha dichiarato che “la dovizia di fonti del volume è encomiabile. Agazio è uno di quegli storici che scavano materiali inediti, lavorano con estrema precisione e curano i particolari. Questo volume presenta un’appendice con atti originali mai visti. La presenza di tali documenti agevola la lettura rendendo oggettiva la narrazione. In questo libro si ripercorre la storia di Reggio Calabria e il ruolo storico che attraverso il suo aeroporto ha avuto nei conflitti armati. Ma racconta anche di quell’entusiasmo nazionale di donare le ‘ali alla patria’. Il valore aggiunto dell’opera – ha concluso Sergi – sono le straordinarie fotografie dell’epoca che arricchiscono di pathos ed emozione l’intero scritto”.
Al termine della presentazione, Agazio Trombetta si è detto emozionato e soddisfatto non solo per i riconoscimenti alla sua persona e al valore del volume, ma anche perché il libro, finalmente, ha visto la luce. “Tanti anni di lavoro – ha detto l’autore – rischiavano, per problematiche legate a ragioni di carattere commerciale, di essere vanificati, ma ho voluto donare il testo alla città di Reggio Calabria pubblicandolo, con molti sacrifici, a mie spese. È stato il frutto di una lunga attività volta a reperire fonti inedite, soprattutto attraverso le preziose testimonianze conservate all’Archivio di Stato. Spero che il gesto sarà apprezzato e che contribuisca a rafforzare i sentimenti di orgoglio dei nostri concittadini per la presenza di una infrastruttura che sta particolarmente a cuore a tutti noi”.
Prima dei saluti un’interessante presentazione in powerpoint ha illustrato al pubblico le parti salienti del volume stampato da A&S Promotion.