Le Muse: Generazione di donne

Le Muse, Archivio di Stato di Reggio Calabria, Associazione Nazionale fra Lavoratori Invalidi del Lavoro, Inail, Fidapa sezione Piana di Palmi uniti per la mostra “GENERAZIONE DI DONNE” ALLA CASA DELLA CULTURA DI PALMI fino al 20 marzo 2014. Convegno dal forte valore storico e simbolico, quello che si è tenuto lo scorso 8 marzo “Giornata della Donna” presso la Casa della Cultura di Palmi.le muse a Palmi

Un numeroso pubblico ha animato un dibattito “aperto” su quello che è stato il ruolo della donna, dalla fine dell’ottocento al periodo della grande guerra. Nuove e vecchie generazioni si sono così confrontate e, grande partecipazione dei giovani della Piana tra cui anche gli alunni ed i docenti del Liceo Artistico e dell’Istituto Agrario di Palmi. In apertura dei lavori Giuseppe Livoti –presidente Muse-, ha ricordato come per tale occasione si siano riunite associazioni ed istituzioni non solo per omaggiare l’universo femminile, ma anche, per ricordare ciò che è stato del ruolo della donna nel tempo, ecco il perché della scelta della Casa della Cultura di Palmi, come cuore pulsante della storia artistica nazionale, locale e della Calabria. Ed ancora, l’inaugurazione della mostra – continua Livoti – è uno sforzo che l’Anmil, l’Inail e Le Muse hanno fortemente voluto, proprio per fare memoria e, denunciare attraverso foto d’epoca, l’ ambito sociale in cui la donna è stata per lungo tempo costretta a lavorare ed a operare.

Il saluto istituzionale è toccato all’assessore alle Pari Opportunità del Comune, l’avv. Lilla Pipino che ha evidenziato come le diversità contano, ma la donna ha assunto nel tempo ruoli e responsabilità, cercando di coniugare pazienza e sacrifico, onestà ed impegno. La diversità di genere, esiste per questo uomo e donna si completano. La dirigente Maria Rosa Garipoli, portando il saluto della Casa della Cultura e puntualizzando come tale museo sia tra le collezioni d’arte più prestigiose al Sud, ha posto la sua attenzione sul ruolo femminile, fondamentale nelle amministrazioni locali. Anche se a volte siamo in poche, dice, occorre essere donne, ma agire come gli uomini, particolarmente e soprattutto in ambiti prettamente maschili, avendo pari opportunità nella gestione della cosa pubblica.

Mirella Marra –direttore dell’Archivio di Stato – ha descritto la parte storica dell’esposizione. In archivio, dice, spesso emergono dati storicamente utili sul ruolo della donna in Calabria. Basta pensare a fonti che raccontano della vendita di donne-schiave nella piana, addirittura sin dal 1600 o ancora descrizioni raccapriccianti di femminicidi nel primo novecento, nel cuore del centro storico di Reggio Calabria. I documenti testimoniano come spesso la donna si sia – mascolinizzata – in particolar modo tra le due guerre, svolgendo ruoli maschili ed essendo al tempo stesso perno della famiglia.

Francesco Costantino –presidente dell’Associazione Nazionale fra lavoratori mutilati ed invalidi del Lavoro-, ha portato il saluto della nota associazione nazionale, facendo emergere come l’Anmil, vuole con questo progetto, raccontare oggi le difficoltà della donna nel tempo ed anche di episodi sul luogo del lavoro. Lorella Nava, responsabile processo lavoratori sede Inail di Rc ha parlato della donna nell’ambiente domestico, spesso vittima di incidenti proprio nel ruolo di mamma e nella gestione dell’ambito della casa. Oggi gli incidenti –domestici-sono tra le cause primarie che l’Inail riscontra nel suo operato. Tra il Sud ed il Nord pero’, emergono delle differenze. La donna è vittima di spiacevoli accadimenti, dopo aver lavorato, poiché spesso distratta, cerca mentalmente di coordinare il suo ruolo di lavoratrice, madre e di coordinamento della famiglia.

L’avvocato Manganella ha presentato foto d’archivio della Collezione Medici, Villari, De Salvo, materiale estrapolato da cartoline d’epoca o giornali del secolo scorso. Fonti interessantissime: dal manifesto delle donne della Piana che si ribellano allo sfruttamento dell’epoca, al documento delle lavoratrici del baco da seta di Campo Calabro, alla prima donna barbiere della Calabria o ancora documenti di processi di donne – costrette a rispondere legalmente poiché sul recate sul luogo del lavoro con il proprio bambino.

L’On. Giuseppe Giordano –consigliere regionale – ha animato il dibattito con una provocazione: nel mondo politico si parla di pari opportunità, esiste un assessorato, ma in fondo le pari opportunità, dovrebbero essere nella società odierna. Occorre ristabilire la parità attuandola e non delegando la politica.

Ed ancora Francesca Campo presidente della Fidapa sezione di Palmi, associazione di sole donne, ovvero Federazione Italiana Donne Arti Professioni ed Affari, sodalizio internazionale che promuove l’evoluzione della donna nella società e favorisce il miglioramento della vita lavorativa ed una consapevole partecipazione alla vita sociale, amministrativa e politica, ha commentato un video d’archivio sul lavoro delle donne nella Piana di Gioia negli anni 50’ 60’: raccoglitrici d’ulivo sfruttate, senza diritti ed in condizioni disastrate.

Ed infine la ricca esposizione con le opere di artisti reggini: Adriana Repaci, Daniele Calabrese, Rossella Marra, Luciana Ruggeri, Mimma Gorgone, Antonella Laganà, Domenico De Lorenzo, Adele Canale, Annamaria Neri, Eleonora Barbaro, Lorenzo Aliperta, Manuela Lugarà, Antonino Salerno, Giovanna Tripodi, richiami storici trasposti in pittura e fotografia, commentati da Giuseppe Livoti. Dipinti che animano un dibattito ancora aperto, poiché esaltano i ruoli al femminile di un tempo quasi bloccato nell’attimo della visione, attraverso l’enfatizzazione del disegno, della linea e del colore.

La mostra alla Casa della Cultura sarà aperta al pubblico fino al 20 marzo.

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