L’emergenza rifiuti continua ad essere una piega sociale drammatica per Reggio Calabria. Non solo la periferia ma anche il centro storico continuano incessantemente ad essere assediati dall’immondizia. E non si riesce a trovare una soluzione. I cassonetti non sono sufficienti, addirittura in alcune zone della città il loro numero è incredibilmente diminuito, i marciapiedi sono invasi arrivando ad essere finanche impraticabili per decine di metri. Come se ciò non bastasse, spesso e volentieri, le stesse strade sono invase a tal punto da obbligare gli automobilisti a manovre al limite del codice della strada. La situazione, poi, diventa inverosimile se piove: intere zone della città diventano discariche a cielo aperte, gli ingressi sono completamente ostruiti ed alcune vie cittadine assolutamente inaccessibili, i rifiuti vengono giù trasportati dall’acqua. In questo desolante quadro sono numerose le segnalazioni e le proteste che vengono quotidianamente inviate da cittadini o associazioni alle istituzioni. E diversi sono i problemi che emergono. In primo luogo il danno d’immagine che si arreca alla città finita più volte nel mirino di striscia la notizia con conseguenti ripercussioni sul già esiguo turismo. Persino in occasione delle visite al museo per ammirare i bronzi i turisti vengono accolti dai rifiuti. Il danno ambientale è rilevante, sia perché si deturpa il territorio, come le piazze e le aree verdi, sia perché i roghi di rifiuti provocano un preoccupante inquinamento atmosferico che genera pericolose ripercussioni sulla salute dei cittadini. E questa è senz’altro la questione più allarmante. I rischi legati alle nubi di diossina ed alle polveri sottili possono causare patologie serie. Il tutto aggravato dalla scarsa, e poco incentivata, raccolta differenziata. Non da ultimo, il danno economico considerevole, dovuto sia alla disincentivazione del turismo che al ricorso ad interventi urgenti. In effetti qualunque piano volto all’incoraggiamento del turismo fallisce miseramente se l’immagine che la nostra città offre all’esterno è questa. C’è da chiedersi quale sia il ruolo delle istituzioni in tutto questo. Il periodo di commissariamento non è riuscito a risolvere neppure uno dei problemi che caratterizzano la nostra comunità. L’emergenza rifiuti ed il degrado urbano ne sono un esempio lampante. Sono trascorsi quasi due mesi dalla seconda assemblea pubblica indetta dal comune di Reggio Calabria e, nonostante le richieste dei cittadini, la musica non è cambiata. Il commissariamento è stato recentemente prorogato ma la situazione continua ad essere la stessa dei mesi precedenti.