E’ una giustizia giusta?

giustiziaDi I.D. – “Se il nostro fosse un Paese NORMALE, mai si sarebbe accettato che un neo ministro, sulla cui testa pendono accuse di abuso d’ufficio e responsabilità legate al dissesto del comune di cui in precedenza era primo cittadino, fosse chiamato a rivestire, senza esperienza alcuna, un così prestigioso ruolo. E proprio quando qualcuno si permette di evidenziare queste criticità, ecco che all’improvviso, la giustizia italiana, ammantata da sempre da una fama di lentezza atavica, risolve in ventiquattr’ore il dilemma chiedendo l’archiviazione del caso! Se il nostro fosse un Paese NORMALE, mai si sarebbe consentito a coloro che amministrano la Giustizia di usare “due pesi e due misure” nel procedere contro questa o quella persona, come se ci fossero casi di serie A ed altri di serie B; mai si sarebbe ammesso il principio che la Legge NON è uguale per tutti; mai sarebbe stato legittimato il criterio secondo il quale uno dei poteri dello Stato può condizionare gli altri due, sovvertendo addirittura la volontà popolare!” Considerazioni forti, dirette, lanciate da 32 circoli del Ncd della provincia di Reggio e che, come al solito, in pochi hanno voluto interpretare, analizzare. Magari scomporre e ricomporre: nessun organo di informazione, ormai digiuni di capacità analitica e troppo spesso intrisi di gossip da “due lire”, ha sentito il dovere di ampliare la discussione su alcuni di questi punti. Forse la provenienza politica del comunicato, specie in questa terra, non piace a molti: si sa Ncd a Reggio vuol dire Scopelliti. E per il qualunquismo imperante l’equazione Scopelliti-male assoluto è ormai dilagante. Eppure i circoli del nuovo centrodestra aprono due fronti di spessore intellettuale non indifferente, cercando di colmare un vuoto analitico ormai troppo sparso nella nostra comunità. Nei fatti può un ex sindaco, indagato per alcuni fattacci del suo ex comune, essere nominato addirittura Ministro e, in meno di 48 ore, vedere archiviata la sua posizione dinanzi alla Giustizia? Ma dalle colonne di questo nostro quotidiano vogliamo rimarcare: perché la lumaca giustizia, rimane lenta ed inefficace solo parzialmente. Ad esempio ci viene in mente una famosa indagine che ha interessato un politico reggino del Partito democratico e sua moglie, circa un concorso presso gli ospedali Riuniti della città dello Stretto. Che fine ha fatto quell’indagine? Sono passati due anni (due, 730 giorni) e di quella storiaccia non si hanno più spifferi. Non si sa se si è passati ad un’archiviazione o ad un rinvio a giudizio. Non si sa più nulla. Strano perché invece, per altri politici e per altre storie, la Giustizia usa due pesi e due misure: corre più veloce della luce. Per alcuni nemmeno gli straordinari estivi diventano un peso, anzi, forse diviene ancora più bello.

E’ giustizia giusta, questa?

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