Mi sarei aspettato da parte del governo regionale delle soluzioni concrete per dare risposte adeguate ai numerosi ricercatori calabresi che si sono visti sottrarre cospicui finanziamenti da parte del Ministero della Salute a causa della inefficienza e negligenza della burocrazia regionale, ma ,invece, abbiamo assistito al semplice tentativo di giustificare, arrampicandosi sugli specchi, il proprio operato. Il consigliere regionale Giuseppe Giordano ritiene insufficienti i chiarimenti dati durante l’ultima seduta del consiglio regionale dal vicepresidente Antonella Stasi in ordine al bando del Ministero della Salute di circa un anno fa destinato alla ricerca finalizzata e ai giovani ricercatori.
L’interrogazione, presentata insieme al collega Mario Franchino, sottolinea Giordano, oltre a ricostruire la vicenda ed evidenziare come le proposte progettuali siano stati trasmessi dalla regione, che ne curava l’istruttoria, in ritardo, e quindi non sottoposti ad alcuna valutazione, rilanciava la richiesta partita da esponenti del mondo scientifico calabrese, come ad esempio il Professori Andò e Aiello, i quali, per riparare al danno arrecato, hanno sollecitato il governo regionale di farsi carico di un apposito bando di livello regionale.
Ebbene, afferma il consigliere regionale, oltre a non avere ricevuto alcuna risposta su tale soluzione prospettata dagli ambienti scientifici calabresi, il governo regionale si è limitato a ricondurre a problemi tecnici non imputabili alla regione l’inadempimento degli uffici assicurando, in modo generico, che saranno effettuati tutti i passi necessari per recuperare i finanziamenti. Un modo elegante per dire che se gli interventi non sortiranno alcun effetto i ricercatori calabresi si dovranno rassegnare, ma poi, conclude Giordano, non versiamo lacrime di coccodrillo se le nostre intelligenze andranno via dalla Calabria alla ricerca di lidi migliori.