Liquichimica Killer, il Tar Lazio fermi l’ecatombe

Sì al progetto SEI
Saline Joniche (RC)
Saline Joniche (RC)

Sarebbe fin troppo facile evidenziare l’ennesima sconcertante topica in cui è incappato il comitato per il “no” alla centrale a carbone di Saline Ioniche. Sarebbe come sparare sulla Croce Rossa, considerato che le ultime infondate accuse mosse nei confronti della società SEI sono state smentite dalla stessa azienda e dai fatti. I fusti con sospette sostanze tossiche, nei giorni scorsi oggetto della denuncia di “Striscia la notizia”, non si trovavano nell’area di proprietà della SEI.  Sorge spontaneo chiedersi chi possa avere avuto l’interesse a gettare ulteriore fango sulla società, e con quali fini.  Noi siamo fermamente convinti che dietro tutto questo si celi la presenza di un burattinaio che ha un solo scopo: fare in modo che a Saline nulla cambi, che non ci sia alcuna forma di sviluppo e che, anzi, l’economia resti ferma al palo.  Perché solo senza industrie, senza crescita, senza lavoro, un certo sistema di assistenzialismo, di clientelismo, di illegalità può continuare a imperare. Comunque sia, il gioco dei “no coke” ormai è stato svelato: denigrare sempre e comunque l’unica azienda che ha redatto un reale progetto e ha reperito le ingenti risorse necessarie per risanare e bonificare l’area dell’ex Liquichimica.  Denigrare, anche a costo di dire il falso. Probabilmente per il fronte del “no” non ha alcuna importanza se non viene smaltito quell’ammasso di amianto e veleno che tanti tumori e tante leucemie sta causando da anni a Saline e nei centri limitrofi. Noi, cittadini, associazioni, professionisti, imprenditori dell’area, portatori di interessi diffusi, che ci riconosciamo nel Co.Si.Ce., chiediamo a gran voce che il progetto della SEI venga realizzato. E lo diciamo per una ragione molto chiara: vogliamo la bonifica di quell’area. Mentre la politica per quarant’anni ha dormito o ha fatto solo promesse non mantenute, la SEI ci ha presentato un progetto vero, concreto, reale, per porre fine alla drammatica ecatombe che sta colpendo le nostre famiglie, i nostri amici, i nostri congiunti. Ecco perché confidiamo nella valutazione che dovrà compiere il Tar Lazio.  Siamo fermamente convinti della fondatezza delle argomentazioni giuridiche a sostegno del decreto ministeriale che ha dichiarato la compatibilità ambientale del progetto SEI.  Ma siamo anche e soprattutto convinti che in capo ai giudici amministrativi c’è una grande responsabilità: il dovere di tutelare il diritto costituzionale alla salute dei cittadini, così gravemente minata dalla presenza dell’ex Liquichimica che continua quotidianamente a cagionare mali oscuri e incurabili in tante, tantissime persone a noi care e vicine. La denuncia di “Striscia la notizia”, al di là delle strumentalizzazioni e delle bugie dei “no coke” immediatamente scoperte, era in tal senso una chiara dimostrazione di quanto Saline e l’intero Basso Ionio Reggino abbiano bisogno della bonifica già messa nero su bianco dalla SEI. Ci stiamo lasciando sfuggire l’occasione di realizzare una centrale energetica di ultima generazione, tenuti sotto scacco da un manipolo di persone, per dubbi infondati e smentiti con argomenti scientifici. In compenso abbiamo un’unica certezza: la Liquichimica a Saline sta continuando a uccidere, nell’indifferente incoscienza di chi si oppone al progetto SEI e alla bonifica di questo autentico bubbone che, come una malattia tremenda, sta annientando il territorio di Saline.

COMUNICATO STAMPA Comitato del Si alla Centrale di Saline J.

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