La proroga del commissariamento di Reggio Calabria, sia pur fortemente scongiurato dalla cittadinanza e da tutti gli esponenti politici reggini affettivamente legati alla Città, è stata da poco confermata. Il Governo, al fine di consentire il completamento delle operazioni di risanamento e di ripristino della legalità nelle istituzioni in cui purtroppo è stato rilevata la permanenza del condizionamento da parte della criminalità organizzata, ha prorogato il commissariamento disposto sin dal 9 ottobre 2012, giorno in cui la città è sprofondata in una palude di immobilismo non imputabile alla terna commissariale – che con professionalità ha espletato il mandato – ma piuttosto ai limiti intrinseci all’ontologia stessa dell’istituto della commissione straordinaria. Mi duole, da reggino, prima ancora che da esponente politico, prendere atto del permanere di condizioni che in quanto ostative al ripristino della democrazia tramite l’indizione di elezioni amministrative di fatto consentono l’accoglimento dell’istanza di proroga formulata al Viminale da parte della commissione prefettizia che gestisce il nostro capoluogo. A coloro che tra le fila del PD “gioiscono” per la concessione della proroga dico che per governare Reggio devono innamorarsi della città e liberarsi della paura delle urne; chi fugge dalla democrazia oltre a commettere un autogoal mina pesantemente le stesse istituzioni democratiche che per mission politica invece dovrebbe difendere ed onorare. Ex lege la Commissione straordinaria dura in carica da un anno a diciotto mesi, prorogabili di ulteriori sei mesi fino a due anni in totale ed a seguire fino al primo turno elettorale utile (di norma in primavera, ma per i soli enti locali sciolti per infiltrazioni mafiose è possibile fruire di un secondo turno in novembre-dicembre); appurata l’impossibilità di andare a maggio prossimo alle urne non resta dunque che attendere il “turno elettorale di novembre-dicembre” per partecipare all’elezione popolare della nuova Giunta reggina che, a prescindere dalla precipua connotazione politica, avrà il dovere di compiere scelte programmatiche e “governare”.
COMUNICATO STAMPA Sen. Giovanni Emanuele Bilardi (NCD)