Pedà: «avviare un dialogo autenticamente costruttivo fra il mondo dell’impresa e quello delle Istituzioni»
Si svolgerà il prossimo martedì 18 Febbraio a Roma, nella location di Piazza del Popolo, la manifestazione “Senza impresa non c’è Italia. Riprendiamoci il nostro futuro” promossa dall’Associazione R.ETE. Imprese Italia, luogo di raccordo e di dialogo delle cinque realtà organizzate che nel nostro Paese danno voce ai problemi dell’artigianato, del terziario e dell’imprenditoria, ovvero: Casartigiani, Cna, Confartigianato, Confcommercio e Confesercenti.
Come anticipato con la pubblicazione, lo scorso 12 Febbraio, del Quaderno di presentazione, l’iniziativa vuole essere, innanzitutto, un momento di acuta denuncia del “profondo disagio delle piccole imprese italiane stremate dalla crisi economica e da condizioni di contesto che comprimono le potenzialità del tessuto produttivo”.
Essa inoltre sarà l’occasione in cui, il mondo stesso dell’impresa, animato dal desiderio di “ripristinare un clima positivo e di maggior fiducia nel futuro”, presenterà un proprio documento programmatico per la crescita – quale valida alternativa all’inerzia e ai rinvii estenuanti della Politica – in cui, condensati in 10 punti, vengono proposti interventi e soluzioni in grado di rispondere, nell’immediato e in maniera fattibile ed efficace, alle istanze impellenti e improrogabili del tessuto produttivo.
L’evento richiamerà a Roma migliaia di imprenditori provenienti da tutta Italia, desiderosi di dare la loro testimonianza ma anche e soprattutto determinati a divenire artefici e a mettersi alla guida delle attività di rilancio del sistema impresa.
Anche la Calabria porterà il suo contributo. Come spiega infatti Giuseppe Pedà, Coordinatore Nazionale del Territorio dei Giovani di Confcommercio,impegnato nell’organizzazione della compagine di giovani imprenditori del territorio che presenzieranno alla Manifestazione e nel coordinamento, su scala nazionale, dei giovani di Confcommercio: «la consistenza delle rappresentanze di settore, anche su base territoriale, è condicio sine qua non affinché possa avviarsi un dialogo autenticamente costruttivo fra il mondo dell’impresa e quello delle Istituzioni. E per iniziare tale dialogo occorre ridestare la politica dal torpore che l’ha avvolta, invocando a gran voce interventi seri, immediati e tangibili». «Finora – continua Pedà – «la Politica non ha fatto altro che contribuire all’eutanasia del nostro sistema produttivo, disattendendo gli impegni legislativi settoriali; burocratizzando, anziché semplificando, come sarebbe stato auspicabile, gli iter amministrativi per l’impresa, e incentivando una politica dell’ipertassazione al cospetto della quale molti imprenditori non hanno potuto fare altro, come sappiamo, che soccombere».