“Fimmina Tv” ovvero un nuovo modo di pensare e di agire nell’etere televisivo. Questo il modus operandi, di una emittente che ha stravolto il modo di fare giornalismo, arte, temi sociali ma tutti del nostro tempo. Si perché Fimmina Tv è stata la prima televisione europea delle pari opportunità. Una domenica culturale al Laboratorio delle Arti e delle Lettere dedicata all’informazione femminile, un grande dibattito tutto con donne, quelle della locride. Giuseppe Livoti, presidente del sodalizio reggino ha ricordato come l’invito fatto alla redazione di Fimmina Tv, rientra proprio in un’ottica di dialogo aperto, poiché Le Muse alle “Piazze culturali”, propongono una finestra sul mondo che ci circonda. Raffella Rinaldis donna, moglie ma anche editore e direttrice di un progetto, quello di una televisione che doveva raccontare la realtà con gli occhi delle donne. Per carità dice, gli uomini non sono esclusi, lavorano con noi, ma la donna probabilmente ha una marcia in più. Nasce così un palinsesto ricco ed aperto al racconto, alle lotte contro il femminicidio ed anche alle diversità. Conta la realtà, continua la giovane editrice calabrese, basta con una regione sempre rappresentata da “peperoncino e nduia”. Tante le provocazioni in questi anni, come quella del Tg targato Rai uno. Intervistate per un servizio e paragonate alle donne del nord, venivamo definite come unico esempio di “femmine” che vanno contro una società retrogada, ma non è così. In Calabria abbiamo donne magistrato, giornaliste, medici, dirigenti che dimostrano come si può essere professionali al Sud come al Nord. Volevano farci passare per casi “rari”, in una terra di malaffare e corruzione. Tanti gli interventi alla conversazione come quello delle collaboratrici Antonella Papaleo e Laura Donnici che, hanno ribadito che da giovani ragazze l’esperienza è arricchente soprattutto perché cercano di risvegliare la società contemporanea presentando in tv, casi particolari legati al sociale o a specifiche denunce o sopraffazioni. La serata delle Muse è proseguita con il saluto dell’assessore del Comune di Scilla arch. Santacroce che ha ribadito come questi incontri, servono per mantenere rapporti di conoscenza su ciò che è lo stato della società in Calabria. Livoti, inoltre ha intervistato l’artista Rossella Marra, imprenditrice originaria di Campo Calabro che ha fatto della ceramica e dell’argilla, il suo modo di comunicare. Volti della fantasia, creazioni apotropaiche raccontano anche come una donna può parlare a tutti della nostra terra, anche se la crisi dell’artigianato inizia a farsi sentire. Una serata, dunque, scandita anche da una “Calabrisella” contemporanea eseguita dal Coro delle Muse diretto dal maestro Enza Cuzzola ed ancora animata dai versi vernacolari letti da Nanà Logidice e Rossana Rossomando che hanno descritto donne nuove, autentiche, che animano la società odierna tra contraddizioni e necessità.
COMUNICATO STAMPA LE MUSE