Una Reggina caparbia agguanta un punto d’oro a Castellammare. Sbaffo devastante

imagedi F.C. – Non c’è che dire, se due indizi sono una prova, tre sono una prova schiacciante: la Reggina c’è. Per la prima volta dall’inizio dell’anno questa squadra ha una identità. Precisa, limpida, semplice e grintosa. Il duo Zanin-Gagliardi per tre volte consecutivamente presentano gli stessi 11. Dopo Bari e contro il Lanciano, anche nella terribile sfida che devono affrontare a Castellamare di Stabia, la squadra é identica: 4-5-1 chiuso a riccio pronto a ripartire.La Reggina riesce a complicare e non poco la partita alle vespe campane che devono trovare obbligatoriamente i 3 punti per rallentare una diretta concorrente e avvicinarsi alla soglia salvezza.

Nonostante uno splendido Caserta e un impeccabile Lanzaro, vecchia conoscenza amaranto, la Juve Stabia non riesce a prevalere sugli avversari, anche se, rispetto alle prime due uscite della Reggina “nuovo-corso”, questa volta Maicon e Fischnaller non riescono ad affondare sulle fasce e con uno ormai sempre più spento Di Michele, gli amaranto non riescono quasi mai a pungere. La sensazione é comunque che questa Reggina, laddove non subisca un gol, cosa comunque difficile visto la attenta fase difensiva che spesso con anche 9/11 si sviluppa egregiamente, può confidare nel contropiede ma, come spesso accade, un episodio, l’ingresso di Di Nardo, poco prima di una punizione dalla trequarti, trova impreparata la difesa che ancora doveva “registrare” l’ingresso di un nuovo attaccante e su una splendido cross del reggino di nascita, Fabio Caserta, lo stesso neo-acquisto campano realizza al 64.mo infilando un incolpevole Pigliacelli al suo primo gol subito in amaranto. Ecco che a questo punto la Reggina “nuova versione” fa vedere come si fa a reagire quando si subisce un gol dall’ ultima in classifica che avrebbe potuto allontanare tutti i sogni di gloria: dentro Dumitru (entrato poco prima del gol, causa infortunio di Fischnaller), Gerardi (incisivo come ai vecchi tempi) e uno Sbaffo che spacca in due la partita, tre innesti che cambiano totalmente la partita e così ricomincia la rimonta.

Ma la partita viene ribaltata -il merito di tutto- grazie alla mano decisa del  duo Zanin-Gagliardi, dal 451’iniziale, come un camaleonte, la Reggina si trasforma in un 4-4-2 iper-offensivo con Gerardi al fianco di Di Michele, Dumitru a sinistra e uno scatenato Sbaffo a scorrazzare sulla destra con Maicon dirottato in difesa a sinistra, così che in fase offensiva la Reggina, sia a sinistra, con le sovrapposizioni di Maicon e Dumitru, che a destra con un incontenibile Sbaffo, attaccava anche con 5 elementi. E così arriva il pari, al minuto 84, con una invenzione di Sbaffo ed una zampata di Gerardi. Il finale vede recriminare la Reggina (anche se in maniera confusa i campani hanno comunque sfiorato il raddoppio specie dopo l’ingenuo rosso di Lucioni) che vedono L’ex Benassi (partita impeccabile la sua) salvare sia su Sbaffo che su Gerardi. Alla fine il pari é giusto ma che Reggina! Che reazione al gol subito!

Come detto sopra ora si ha la certezza di una nuova, caparbia, tenace Reggina, non me ne voglia Atzori ma a questo punto diventa certo che la mano che ha condotto la prima parte del campionato é stata davvero fallimentare. Non solo perché una Reggina più “povera” (senza Cocco, Colucci, Rigoni, Caballero, Falco e Gentili) si dimostra più forte in tutti i reparti di quella del girone d’andata, ma anche perché i vari Benassi e Falco (tra i migliori della Juve Stabia) oltre Rigoni e Cocco (finito in Portogallo) in altre squadre non sfigurano come accadeva alla Reggina. Poi i giocatori amaranto sembrano rinvigoriti: Strasser sembra essere tornato un calciatore, Fischnaller schierato per quello che é, un esterno, appare anche devastante sulla sinistra, così come Sbaffo o Dall’Oglio (che finalmente non scorrazza più in attacco), Ipsa sembra essere diventato un efficiente stopper e Adejo é ritornato il calciatore che una volta era apprezzato anche in campionati esteri. Insomma Atzori ha proprio sbagliato tutto ma, questa, é tutt’altra storia, adesso questa Reggina può dire la sua e può salvarsi. Adesso, dopo tre splendide partite, Gagliardi e Zanin, col Trapani in casa, possono e devono spingere un po’ sull’acceleratore perché hanno avuto modo di tastare con mano altre potenzialità coi tre subentrati. Appare necessario un avvicendamento di attaccanti. Di Michele certamente dovrà partire dalla panchina, ha bisogno di riposare dopo aver tirato la “carretta” spesso da solo, a 38 anni per così tante partite. E questo Sbaffo é dura farlo stare in panchina. Basta poco per non stravolgere l’assetto e dare qualcosa in più. 451 ma con Gerardi per Di Michele e Sbaffo per far rifiatare un esterno (Fischnaller uscito malconcio) o uno tra Strasser, Dall’Oglio o il promettente Pambou. Ma di certo la fiducia sui coach (mai coppia di allenatori é stata così davvero “coppia”!) adesso é acquisita. Non abbassare la guardia ma procedere a testa bassa questo é il loro imperativo.

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