La Protezione civile regionale, guidata dal sottosegretario alla Presidenza Giovanni Dima, dai dati raccolti in seguito agli avvenimenti meteorici di forte intensità che si sono verificati nei mesi di novembre e dicembre 2013, in modo più o meno grave, su tutto il territorio regionale, ha calcolato che per la messa in sicurezza definitiva del territorio saranno necessari circa 150 mln di euro. “Innanzitutto – ha affermato Dima – dal mese di dicembre ci siamo impegnati all’assemblamento di tutto ciò che i comuni ci hanno segnalato ed abbiamo lavorato con la struttura regionale, che ringrazio, per la ricognizione dei danni post-alluvione e per la quantificazione delle risorse necessarie al superamento dell‘emergenza. Di conseguenza, nell’immediatezza, abbiamo anche chiesto lo stato di emergenza al Governo nazionale”. Come si ricorderà la Calabria è stata interessata nel mese di novembre 2013 da tre eventi meteorici di particolare intensità. Il primo evento, nei giorni 15 e 16 novembre, ha colpito in particolare tre comuni dell’alto tirreno cosentino: Corigliano Calabro, Cassano allo Ionio e Rossano. Il secondo, molto più intenso, ha interessato la parte ionica catanzarese, il crotonese e l’area delle pre-serre vibonesi. La città di Catanzaro è stata quella dove si sono registrati i maggiori danni, con l’interruzione del servizio idrico e con interi quartieri letteralmente sommersi dai mm di pioggia caduti nell’arco delle prime ore della mattinata del 19 novembre scorso. A Sellia Marina, in via precauzionale, sono state evacuate circa 150 persone, mentre, lo straripamento dei fiumi Uria e Alli e la caduta di numerose frane hanno interrotto la viabilità principale ma anche quella secondaria. Inoltre, nella provincia di Crotone, a causa anche dello straripamento del fiume Neto, i comuni più colpiti sono stati Strongoli e Cirò Marina: A Serra San Bruno, invece, si è completamente allagata l’area circostante la Certosa ed il Museo. I giorni 30 novembre e 1 dicembre 2013 si sono caratterizzati per le forti mareggiate che hanno colpito il litorale ionico reggino, mettendo a rischio anche il sito archeologico dell’Antica Kaulon nel comune di Monasterace ed ancora alcuni comuni del crotonese. Minori disagi si sono avvertiti, invece, nella provincia di Catanzaro dove, la macchina emergenziale, era stata preventivamente predisposta già in fase di allerta. “Al di là degli interventi effettuati nell’immediatezza dell’evento – ha specificato infine il sottosegretario – il territorio necessita di interventi strutturali definitivi che, ovviamente, non possono essere oggetto di una specifica ordinanza di Protezione civile, la cui principale finalità è il ritorno alle condizioni di normalità dei territori danneggiati, ma è necessario un lavoro sinergico anche con gli altri enti deputati alla difesa del suolo: Autorità di Bacino, Dipartimento lavori pubblici, Commissario straordinario per la difesa del suolo ed enti locali”.
Comunicato Stampa Regione