di Carlo Viscardi – Italicum, non è una marca di un nuovo amaro, e nemmeno di un treno o mezzo di trasporto d’altri tempi, ma bensì la proposta Renziana per la nuova legge elettorale e le varie modifiche costituzionali. Renzi si è dimostrato, nelle ultime scelte, un segretario PD Sui Generis, cominciando dall’incontro voluto avere con Silvio Berlusconi, grande “fantasma” e “demone” agli occhi del PD. Ma Lui, contro ogni consiglio e “suggerimento”ha chiesto ed ottenuto un incontro con il Cavaliere che ha infine dichiarato : “Esprimo sincero e pieno apprezzamento per l’intervento del segretario del Pd Matteo Renzi alla direzione del suo partito, che ha rappresentato in modo chiaro e corretto il contenuto dell’intesa che abbiamo raggiunto nell’incontro di sabato, e che offriamo con convinzione al Parlamento e al Paese. Vogliamo realizzare, in un clima di chiarezza e di rispetto reciproco, un limpido sistema bipolare, che garantisca una maggioranza solida ai vincitori delle elezioni, che riduca impropri poteri di veto e di interdizione, e che favorisca un sistema politico di chiara alternanza, sul modello di quanto accade nelle maggiori democrazie dell’Occidente avanzato. Siamo convinti che ciò corrisponda alle attese della vastissima maggioranza degli italiani.”Incontro che ha portato anche a critiche e scontri all’interno del Pd con Gianni Cuperlo che afferma : “Non vogliamo boicottare, intralciare, rallentare il progetto riformatore che può avere una rilevanza storica, noi vogliamo essere protagonisti di un passaggio a una repubblica rinnovata; la proposta non è convincente perché non garantisce né rappresentanza adeguata, né il diritto degli elettori di scegliere i propri eletti, né governabilità. E vi sono “seri dubbi di costituzionalità che non possiamo ignorare; Con l’Italicum non è risolto il tema delle segreterie che decidono la composizione del Parlamento. La soglia dell’8% spingerebbe i piccoli partiti del centrodestra e forse anche del centro a ricongiungersi a Forza Italia. Possiamo liquidare la cosa dicendo che non sono affari nostri o che è già così altrove, ma quali interessi abbiamo noi a sospingere verso il capo di una destra radicale quelle forze che a fatica hanno rotto il legame.” Renzi dichiara : “Non è una riforma a’ la carte, chi pensasse di intervenire a modificare qualcosa manda all’aria tutto. Il sistema prevede un’attribuzione dei seggi su base nazionale.” Una modifica a quello spagnolo – chiarisce Renzi – per evitare una frattura dentro la maggioranza”, con collegi con liste bloccate di 4-5 candidati. Per aggirare l’accusa del parlamento dei nominati, il leader Pd assicura che i dem “faranno le primarie e considereranno vincolante l’alternanza di genere”. Ma è proprio sulle liste bloccate e per l’introduzione delle preferenze che Alfano e anche i Popolari annunciano battaglia in Parlamento anche se oggi il vicepremier può tirare un sospiro di sollievo dopo aver sventato “il tentativo di soffocarci in culla”. Di modifiche, però, Renzi non ne vuole proprio sentire parlare. Diciamo che l’Italicum ha cominciato ora a prendere forma e consistenza, e che incontrerà non pochi problemi ed ostacoli sia all’interno che all’esterno. Vedremo ora come gestiranno la cosa i leader dei partiti di coalizione e dell’opposizione.