L’incontro con il vice-presidente del senato, l’onorevole Maurizio Gasparri, ha avuto come oggetto un tema per certi versi controverso ma di estrema attualità. Dopo aver rivendicato come l’idea che ha portato alla redazione del disegno di legge, ad iniziativa dello stesso Senatore Gasparri, sia partita proprio da un ordine del giorno approvato all’unanimità in seno al consiglio provinciale, l’attenzione si è focalizzata sull’aspetto principale che ha rappresentato il leitmotiv dell’incontro, ovvero la considerazione che non è più accettabile utilizzare i beni sequestrati alla criminalità per finalità unicamente sociali. Il Senatore Gasparri ha accolto la proposta secondo cui tali beni, in passato sottratti dalla malavita alla collettività, vengano a questa restituiti per rilanciare il tessuto economico locale, fortemente caratterizzato dalla presenza di piccole e medie imprese decisamente condizionate dalla presenza della criminalità. Questa potrebbe essere una soluzione ulteriore a problemi importi, come la difficoltà di accesso al credito, attraverso la ridistribuzione delle risorse sul territorio. Naturalmente restano alcuni aspetti sui quali si dovrà vigilare, come i pericoli di speculazioni e di riappropriazione dei patrimoni da parte della criminalità, la scelta delle procedure per la corretta erogazione delle risorse. In quest’ottica si è discusso, non solo della destinazione delle risorse alle forze dell’ordine, attraverso il fondo unico giustizia, ma anche dell’effettivo funzionamento dell’agenzia dei beni confiscati, della possibilità di destinare il fondo di rotazione per la concessione di prestiti a tasso agevolato soprattutto alle imprese giovanili ed a quelle sequestrate e confiscate, in modo tale da evitare la perdita di posti di lavoro, alla possibilità di favorire gli imprenditori che hanno denunciato le vessazioni della criminalità. Tutti ciò nel rispetto di principi come la trasparenza, la tempestività, le esigenze del territorio, la legalità.
