“Il settore agricolo calabrese rischia di precipitare in una crisi irreversibile. L’ultimo colpo, in ordine di tempo, è la caduta di cenere lavica proveniente dall’Etna che ha coperto gran parte delle coltivazioni agrumicole della provincia di Reggio Calabria. Un evento imprevedibile rispetto al quale il Governo e la Regione Calabria hanno il dovere di intervenire”.
E’ quanto sostiene il Segretario Questore del Consiglio regionale Giovanni Nucera, dopo le sollecitazioni e l’allarme sollevato da numerosi imprenditori agricoli del territorio reggino, preoccupati per la perdita di produttività delle loro aziende.
“La cenere lavica, finissima e diffusa, in gran parte dei casi ha bloccato il processo di maturazione di arance, clementine e mandarini. Sono bastati pochi giorni di pioggia lavica – argomenta Nucera – per compromettere irrimediabilmente migliaia di ettari di coltivazioni agrumicole. Non possiamo abbandonare a se stessi imprenditori che ogni anno investono milioni di euro nelle coltivazioni agricole, danno lavoro a migliaia di persone, alimentano una filiera produttiva che è il vanto della Calabria”.
“Una regione – sottolinea il Segretario Questore del Consiglio regionale – che basa gran parte del proprio prodotto interno lordo proprio sul comparto agricolo, nel quale l’agrumicoltura occupa un posto di primo piano. Gli appelli lanciati nei giorni scorsi dalla Coldiretti Calabria attraverso il Presidente regionale Pietro Molinaro vanno assolutamente ascoltati”.
“E’ necessario al più presto – afferma Nucera – avviare le procedure per il riconoscimento dello stato di calamità nel settore.Perché di questo si tratta. La cenere lavica oltre a bloccare il processo di maturazione degli agrumi in fase di crescita, ha anche fortemente danneggiato le coltivazioni mature, quelle pronte per la raccolta. Gran parte dei frutti sono stati ‘bruciati’ dalla patina nera, e non possono essere più messi in vendita, se non ad un prezzo di mercato assolutamente insufficiente a coprire i costi di produzione. Se non si interviene – aggiunge il consigliere regionale Giovanni Nucera – c’è il rischio che decine di floride aziende della nostra provincia e della nostra regione vadano in dissesto e siano costrette a dichiarare fallimento. Un lusso che la Calabria non può permettersi”
“Affiancare la battaglia che la Coldiretti e le altre organizzazioni di categoria hanno avviato per la tutela di un settore strategico per l’economia calabrese è una mission sulla quale dobbiamo essere tutti impegnati. Sarebbe opportuno, a questo punto, che la deputazione calabrese presente in Parlamento affiancasse la Regione Calabria nel sollecitare al Governo un provvedimento: un Decreto Legge d’urgenza che consenta il riconoscimento ed il risarcimento dei danni prodotti dalla cenere lavica dell’Etna. Un evento che nessuna azienda è in grado di prevenire, e che non è nemmeno assicurabile”. “Solo l’azione congiunta della rappresentanza politica locale e parlamentare della regione – conclude Nucera – riuscirà a smuovere la sorda e spesso distratta politica nazionale, su un problema che richia di essere determinante sulla tenuta dell’economia calabrese”.
Reggio Calabria 14 gennaio 2014