I calabresi amano decontestualizzare nel tentativo di manipolare a proprio piacimento, ogni dato, ogni evento, ogni parola
Così anche il sondaggio Governance Poll 2013 condotto dalla società Ipr Marketing sul consenso di cui godono i sindaci dei comuni capoluogo e dei presidenti di Regione, pubblicato sul Sole 24 Ore, è stato pubblicizzato all’esterno (dai soliti noti e dai solti mass media) solo per il calo di consensi del Presidente della Regione Calabria Giuseppe Scopelliti. Che si, vero, scende al 42% ma rileva un dato che nei fatti potrebbe portarlo ad una riconferma anche per il secondo mandato a un anno dal rinnovo del Consiglio Regionale i numeri ci sono tutti. Il punto su cui concentrarsi è però un altro: il sondaggio in questione non premia ne Tizio ne Caio (ad eccezione forse del Sindaco di Pavia, Cattaneo che guadagna 11 punti rispetto al 2013) ma boccia tutta la politica e, per proprietà transitiva tutti i politici. Non c’è salvezza per nessuno, nemmeno per il nuovo che avanza, Matteo Renzi, confinato ai margini della graduatoria. Nemmeno per le new entr, basta evidenziare la pesante caduta del sindaco di Roma, Ignazio Marino che ottiene il 56,5% dei consensi perdendo il 7,4% rispetto al giorno dell’elezione (avvenuta solo qualche mese fa).
Alle prese con vertenze di difficile soluzione registrano flessioni i sindaci che con il successo ottenuto da outsider avevano fatto pensare a una possibile nuova onda civica e che invece oggi pagano a prezzo salatissimo gli effetti della crisi che vede i cittadini giustamente sul piede di guerra: se il sindaco di Genova, Marco Doria perde 15 punti in un anno, scendendo al 48%, il primo cittadino di Milano, Giuliano Pisapia, oggi e’ al 51% con un calo di 9 punti rispetto allo scorso anno. Ancora giù al 51% il Sindaco di Napoli Luigi De Magistris che l’anno scorso poteva contare invece su un 59% di ben altro spessore ma che soprattutto aveva annunciato una grossa rivoluzione per la città partenopea: ad oggi i napoletani non sembrano avere più fiducia in De Magistris. Ancora peggio in Calabria dove scende il consenso dei Sindaci calabresi dei comuni capoluogo di provincia.a perdere di più è il primo cittadino di Crotone, Peppino Vallone (nella foto), 45,5% rispetto al 59,4 del giorno della sua rielezione nel 2011. In calo, sotto il 50%, anche i primi cittadini di Catanzaro, Sergio Abramo (48%) e di Cosenza, Mario Occhiuto (47,5%). Al 51%, invece, il sindaco di Vibo, Nicola D’Agostino.
Viene dunque sancita ufficialmente la vittoria dell’antipolitica sulla politica. Antipolitica che, in alcuni casi sconfigge anche……l’antipolitica. Come nel caso di Parma dove, il sindaco grillino Federico Pizzarotti, in un anno perde il 4% scendendo al di sotto della soglia del 50% (49%).
Crollano i consensi per tutti. Crolla definitivamente il consenso per la politica e per i politici. E nonostante la maggioranza delle persone non riesca a distinguere tra ruoli e responsabilità burocratiche e politiche, si finisce per farla pagare sempre agli stessi che, ormai sono diventati facili capri espiatori di una situazione generale divenuta insostenibile e impossibile. Ecco perché in Calabria si cerca di enfatizzare al massimo il posizionamento di Scopelliti, cercando l’affondo politico e non capendo invece che è tutta la politica italiana oggi ad essere pesantemente rimandata.