di Carlo Viscardi – Come dice un vecchio adagio popolare, “ANNO NUOVO VITA NUOVA”… in teoria dovrebbe essere così anche per i nostri politici e per la classe dirigente, ma più che “vita nuova” potremmo dire “solite idee”.
L’anno nuovo ricomincia con il neo-segretario PD Renzi che “detta legge” al Premier Letta e a tutte le forze politiche lo fa dichiarando e scrivendo:
“Il mio partito chiede alle forze politiche che siedono in Parlamento, a tutte e ciascuna, di uscire dalla tattica e provare a chiudere un accordo serio, istituzionale, su tre punti. 1) Una legge elettorale che sia maggioritaria, che garantisca la stabilità e l’alternanza, che eviti il rischio di nuove larghe intese. 2) Una riforma del bicameralismo con la trasformazione del Senato in Camera delle Autonomie Locali e la cancellazione di ogni indennità per i senatori che non vengono più eletti ma diventano tali sulla base dei loro ruoli nei Comuni e nelle Regioni. 3) Una riforma del titolo V che semplifichi il quadro costituzionale e istituzionale, che restituisca allo Stato alcune competenze oggi in mano alle Regioni (per esempio l’energia) e che riduca il numero e le indennità dei consiglieri regionali al livello di quello che guadagna il sindaco della città capoluogo….”
Le idee sono buone, abbastanza trite e ritrite, un po’ populiste, che dovranno trovare il consenso non solo nel suo partito, ma anche in una maggioranza di partiti non tanto concordi…
Poi si lancia in dichiarazioni sull’Europa ed il famoso rapporto deficit-Pil e dichiara : “se all’Europa proponi riforme istituzionali e un Jobs Act che attiri investimenti stranieri, allora in Europa ti applaudono anche se sfori il 3%”, sostiene Renzi, che dice no all’uscita dall’euro e cerca di “stringere l’occhio” al M5S e Grillo, se i “grillini” sono stati un po’ “bistrattati” dalla vecchia guardia del PD lui non la penso così”. Anzi, dice che “molti di loro stanno imparando il mestiere; sta nascendo un gruppo dirigente molto interessante” all’interno del Movimento.”
E a conclusione delle su dichiarazioni non manca una stoccata alla classe politica in generale : “Mi hanno detto: ‘Matteo almeno aspetta il ponte. Fino all’Epifania stai fermo’. Non scherziamo! Sono vent’anni che la classe politica sta facendo il ponte. Partiamo, dai”.
Vedremo se la politica seguirà le indicazioni del Segretario PD, e se il Segretario Pd scenderà a patti con la politica, in quelle che sembrano tanto le prove da Premier di Renzi, ma le considerazioni verranno o confermate o smentite durante lo svolgersi dell’anno.