Nel PD che “conta” non c’è posto per i “divi” reggini

Si è costituito da poco il direttivo nazionale del Partito Democratico ed ancora una volta gli esponenti reggini non trovano alcun spazio. Non si comprendono bene le dinamiche per cui Alfredo D’Attorre (ex commissario regionale PD nominato nel febbraio 2012) sia stato nominato, il senatore Marco Minniti trova, come sempre, spazio nel direttivo pur vivendo da tempo  lontano dalla Calabria ed invece autorevoli esponenti locali, o questo punto, presunti tali, non abbiano avuto un minimo di riconoscimento dal vertice nazionale del partito. Certo se si guarda indietro forse il percorso di questi esponenti non è costellato di brillanti vittorie di consensi ottenuti sul “campo”. E’ questo il caso di Demetrio Naccari Carlizzi, uomo simbolo per molti anni della sinistra reggina, ma che in termini di soddisfazioni elettorali ha raccolto poco o nulla dovendo invece inghiottire numerosi bocconi amari.  Le defaiances elettorali del simbolo del PD locale, per ricordare solo il breve periodo, iniziarono quando  nel 2002, reduce dall’esperienza Falcomatà e candidato sindaco del centrosinistra, Naccari fu sonoramente sconfitto da Giuseppe Scopelliti, attuale Governatore della Calabria e sindaco di Reggio per due mandati. Naccari, quella sconfitta, non la “digerì” mai. Poi ci fu la non elezione nel 2010 al consiglio regionale dove Naccari, nonostante fosse consigliere uscente, non riuscì ad entrare a Palazzo Campanella. Ci entrò due anni dopo dalla “finestra” subentrando a Demetrio Battaglia eletto alla Camera dei Deputati.  Recentemente è riuscito anche nell’impresa di perdere la segreteria provinciale, dove il suo candidato è stato stracciato da Seby Romeo. Ecco quindi forse spiegato il perché la direzione nazionale del partito non ripone particolari speranze  sul centro-sinistra reggino. Si può dire tutto quello che si vuole in campagna elettorale o in pre-campagna elettorale come anche  invitare Renzi e soci a fare passerella in città, ma  come dissero i latini : “verba volant, scripta manent” e nei fatti non si legge sul sito del Partito Democratico il cognome di nessun reggino.