PEO: chiesta la sospensione della procedura

conferenza stampa PEOSi è riunito qualche giorno fa a Roma , un tavolo a cui hanno preso parte anche i Commissari del comune di Reggio Calabria ed i rappresentanti dei Ministeri dell’Interno, della Funzione Pubblica, del MEF, della Ragioneria Generale Stato e dell’Igop al centro della discussione la vicenda della PEO (Progressione Economica Orizzontale) reggina. Dal confronto è nato un documento, quest’ultimo, è stato preso in esame oggi alla conferenza stampa indetta nella sala Giuditta Levato, ed  è stato oggetto di non poche critiche. Ma alla luce dello svolgimento dei fatti, può a ragione, essere considerato un primo passo vero posizioni diverse. Lo ha spiegato bene il governatore Giuseppe Scopelliti che è stato chiamato in causa nelle settimane passate,  con la richiesta di interessarsi  personalmente alla vicenda PEO. ” Il documento odierno è un punto di partenza non un punto d’arrivo, se lavoreremo tutti come una squadra riusciremo ad ottenere risultati molto più significativi”  questo è il riassunto delle spiegazioni offerte dal Presidente della Regione a quanti hanno partecipato alla conferenza ponendo anche delle domande a coloro che erano seduti al “tavolo” (con accanto la consigliera Tilde Minasi, l’assessore Demetrio Arena, il consigliere Candeloro Imbalzano e il dirigente avv. Umbreto Nucara). L’odierno documento discusso anche se non condiviso da nessuno dei presenti, in quanto vorrebbe una parziale restituzione dei soldi percepiti dai dipendenti, è comunque un segno di apertura al dialogo della terna commissariale, anzi a quanto riferito dal presidente Scopelliti, il commissario Chiusolo, si è dimostrato disponibile a ritrattare l’argomento e molto sensibile ai problemi della gente. Ci sono dei precedenti che lasciano ben sperare, un esempio è la sentenza della Corte dei Conti, che condannava i dipendenti dell’Università della Basilicata a restituire  i soldi percepiti che poi invece è stata completamente annullata reintegrando i lavoratori in pieno  delle loro spettanze. Non è passato inosservato ai presenti il tipo di trattamento che è stato a suo tempo riservato al Comune di Reggio Calabria, nella stessa situazione si trovarono il Comune di Firenze (a cui venivano contestati 110 milioni di euro) e quello di Salerno, ma ain questi casi la Corte dei Conti è stata molto più “comprensiva” . Adesso occorre  lavorare tutti nella stessa direzione, ma purtroppo appare chiaro che c’è qualcuno che rema contro, solleva malumore ed incertezza ma non muove un dito per risolvere la situazione, poiché in realtà la vuole strumentalizzare per cercare di ricavarne dei vantaggi politici.  La PEO è un caso italiano e non reggino è bene che tutti si rendano conto di questo, un caso che però qui da noi è stato portato avanti in maniera differente rispetto ad altre realtà molto simili e per questo necessiterebbe la coesione di tutte le parti sociali tralasciando i differenti colori politici.

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