L’11 marzo 1867 Vittorio Emanuele III firmava a Firenze – allora capitale d’Italia – il Regio Decreto che istituiva, tra l’altro, la Scuola Superiore di Guerra di Torino. L’obiettivo era formare gli ufficiali dello Stato Maggiore. Lo racconta Enrico Ciancarini in “La Scuola di Guerra di Torino. La formazione degli ufficiali nel Regio esercito (1867-1915)” pp. 188 € 14 Prospettiva Editrice www.prospettivaeditrice.it. L’esigenza della sua istituzione fu avvertita con forza dopo la Terza Guerra d’Indipendenza combattuta dal Regno d’Italia a fianco della Prussia. La rapida vittoria di quest’ultima spinse gli alti gradi militari a ispirarsi alle scelte prussiane nell’organizzazione delle Forze Armate. L’autore esamina tutti gli aspetti della scuola; passando al setaccio fonti edite e inedite. Partendo dalla sua primitiva sede di Via Bogino a Torino. Sono descritti i dodici comandanti, i regolamenti, i piani di studi. Particolarmente interessanti sono i profili dei comandanti: una spaccato della nuova Italia, appena nata. Storie e origini diverse, ma un unico obiettivo: l’Italia. Alcuni si erano formati alla Nunziatella, la scuola militare di Napoli. Tra i docenti: Giuseppe Perrucchetti, fondatore degli Alpini. I corsi erano frequentati anche da ufficiali stranieri: rumeni, serbi, montenegrini, greci, argentini, uruguaiani e un giapponese.
Tonino Nocera