Mercoledì di lavoro per la Viola in vista della partita casalinga contro il Treviglio

Mercoledì di lavoro per la Viola perché domenica arriva a Reggio Calabria il forte Treviglio, compagine che punta alle zone alte della classifica e che ha delle grandi individualità ma che ha gli stessi punti del team neroarancio.  Non sarà un match facile ma Fabi e compagni hanno cinque gironi di tempo per preparare questa sfida che potrebbe dare entusiasmo ed inerzia positiva ad una squadra che vuole diventare una delle più pericolose mine vaganti del torneo con la speranza di recuperare il play Sorrentino, fermo negli ultimi giorni ed assente anche a ferrara con Ponticiello che non ha avuto a disposizione una pedina importantissima della rotazione. . Ma c’è un’altra questione che si deve affrontare in questi giorni: la Viola deve sapere se potrà giocare al Botteghelle questa importante sfida. Gli ultimi sviluppi non lasciano pensare a nulla di positivo e si studiano tante possibilità come quella di spostarsi a Vibo o in un’altra sede. Il general manager Zumbo è al lavoro per chiarire la situazione e conoscere quale sarà il destino di una compagine di terza serie senza un parquet di casa omologato. Il malcontento è da parte di tutti, dei tifosi ma soprattutto della dirigenza che ha subito dei grossi danni per questa situazione. E’ vero che si è giocato al Pianeta Viola ma la disponibilità dell’impianto di Modena non supera le 500 unità e la capienza ridotta ha impedito alla società di incassare al botteghino oltre a far mancare una parte di tifoseria che non è potuta andare sugli spalti. Questa situazione è stata esposta a chi di dovere e si aspetta una decisione con la speranza che possa essere riconsegnato il Botteghelle, affidato l’estate scorsa, alla gestione dell’altra società cestistica Vis di Reggio Calabria. Sembra che il divieto da parte della commissione preposta agli impianti sportivi, sia risolvibile ma ancora non è stato rilasciato il nulla osta. Il disagio della vita sociale reggina si manifesta anche nella parte sportiva e la questione impianti è un’altra testimonianza che, in riva allo stretto, c’è troppa burocrazia e si rischia di fermare anche le parti sociali come chi opera nello sport che viene frenato da una serie di cavilli ed impedimenti che, con un po’ di buona volontà, potrebbero superarsi in un attimo. Ma fino ad oggi, non è stato così….