Il barometro della Commissione europea sulla giustizia, basato su sondaggi condotti al telefono tra comuni cittadini di tutti i Paesi appartenenti all’Unione Europea,”fa giustizia” della mediazione e degli accordi bonari. Ai cittadini italiani è stato chiesto cosa ne pensano del sistema giustizia italia, rispetto agli altri Paesi dell’U.E. Le risposte sono positivamente sorprendenti: l’84 per cento degli italiani preferisce evitare i tribunali . In realtà, il 49% dei cittadini in lite risolvono direttamente e bonariamente la controversia mentre il 35% si affida a mediatori professionali. Abbiamo invece un primato molto negativo che riguarda la mancata comprensione delle decisioni giudiziarie.
L’italia ha la più bassa percentuale tra i paesi dell’Unione: 16% contro il 44% che non comprende.”Non posso che essere soddisfatto del lavoro svolto fino ad oggi”, dice Pecoraro responsabile legale dei due organismi (formazione e mediazione) dell’A.N.P.A.R. ( Associazione nazionale per l’arbitrato e la conciliazione) che dal 1995 si dedica ai sistemi alternativi di risoluzione delle controversia (A.D.R.). Sono più di 4.000 i mediatori formati e oltre 5.000 le mediazioni avviate (in meno di due anni) alle quali si affiancano i tantissimi arbitrati portati a termine da professionisti iscritti alla nostra camera arbitrale.
Peccato che c’è ancora chi dissociandosi dal Consiglio Nazionale Forense e dei restanti ordini professionali, presentano ricorso al TAR Lazio contro il Ministero della Giustizia e il Ministero dello Sviluppo economico, per l’annullamento, previa sospensione, del D.M. n. 180/2010, chi sono: l’O.U.A., l’Ordine degli Avvocati di Firenze e l’Ordine degli Avvocati di Salerno.