Punti Fermi… alle Muse

Una società dominata da punti chiave e domande. Una città piena di problemi, in un momento in cui la nazione si evolve con grande difficoltà.le muse Questo l’incipit dell’ennesimo appuntamento delle Muse di domenica scorsa che, come di consueto riunisce nei suoi salotti delle “…Piazze culturali”, personalità e personaggi della città e non so , proprio per raccontare e raccontarsi. Così ha esordito Giuseppe Livoti presidente del sodalizio reggino in apertura di serata insieme alla vice presidente arch. Adele Canale.“La vita è un brutto quarto d’ora ricco di momenti squisiti” scrive Oscar Wilde, occorre rivedere quali sono le linee guida del nostro tempo, metterle a confronto, questa l’idea della conversazione voluta e promossa dalle Muse, chiosa Livoti. Dominella Quagliata –psicologa e psicoterapeuta ha ribadito il ruolo della famiglia e della scuola, agenzie di formazione per eccellenza, ci sono oggi sempre meno aspetti educativi nel sociale, mancano le regole, i mezzi ci sono ma vengono stravolti dai ragazzi. Non vi è un ambiente culturale di riferimento e così le problematiche aumentano. Problematiche inerenti anche ad un altro valore di oggi, il denaro. La Banche ci sono ha ricordato Franco Romeo e Massimo Scopelliti – consulenti finanziari ma le regole di certo, non li creano i dipendenti ma il mercato, la crisi ha cambiato le varie regole per cui la banca oggi, deve ascoltare, rispettare, aiutare anche se a volte chi non ha un reddito non può essere agevolato, proprio per gli alti tassi di interesse ed a volte questo crea serie problematiche. Esiste però il valore oggi delle fede per Mons. Giacomo D’Anna, occorre credere, avere un credo e trovare le proprie verità nella fede stessa. Dio tramite la Chiesa è vicina alle persone e lo dimostra per esempio, Papa Francesco con il suo essere vicini agli ultimi.  Noi parroci siamo sempre disposti ad ascoltare ed accogliere anche se a volte il cristiano vuole delle risposte, occorre passare dalla salvezza dell’ economia all’economia della salvezza. Nel mondo tecnologico anche il cellulare è un simbolo di tutti e per tutti ma occorre porre le dovute cautele. Il libro “Cellulare tra Business e Salute” presentato dal geometra Alessandro Tringali e scritto insieme all’ing. Salvatore Borrello, mira proprio a sensibilizzare i ragazzi, i giovani, le famiglie, le istituzioni. Occorre un uso consapevole, responsabile e razionale di questa tecnologia da parte degli adulti ma, soprattutto dei bambini e giovani che sono i soggetti più esposti. Tringali sostiene così che nella civiltà dei media anche un cellulare, simbolo del progresso ha i suoi effetti contrari, come è dimostrato dalla malattia per eccellenza, il cancro. Dunque uso dell’auricolare, evitare lunghe telefonate, non tenere il cellulare a contatto con il nostro corpo, non tenere il cellulare acceso durante la notte sono comportamenti responsabili per evitare problematiche serie e a volte terribili.

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