L’Assessore Regionale all’Ambiente Francesco Pugliano ha presentato il report 2013 del servizio “SOS pronto intervento per il mare”, istituito in collaborazione con l’Arpacal e la Direzione Marittima regionale della Calabria. Nel corso della conferenza – informa una nota dell’ufficio stampa della Giunta – sono intervenuti anche il DG dell’Arpacal Sabrina Santagati, il Direttore tecnico-scientifico dell’Arpacal Oscar Ielacqua e il Direttore Marittimo della Calabria Gaetano Martinez. A seguito delle 907 segnalazioni effettuate dal primo luglio al primo settembre, di cui 875 ricevute tramite il numero verde (800 331 929), 32 tramite il “1530” della Guardia Costiera, sono stati effettuati 446 interventi, 439 campionamenti ed analizzati 1788 parametri analitici. Altri dati del “report 2013” dal titolo “Abbiamo acceso un faro sul mare”, riguardano le segnalazioni giornaliere medie (14), mentre le visite complessive del sito internet, nel periodo di attivazione del servizio, sono state 11.643.
Se si sommano anche gli interventi effettuati nel periodo estivo del 2012, sempre grazie al servizio “SOS pronto intervento mare” (427 interventi e 1344 esami), il Dipartimento ambiente è riuscito ad ottenere una mappa abbastanza completa dello stato di salute del mare calabrese, utile per avviare una serie di interventi mirati alla salvaguardia dell’ambiente. Rispetto allo scorso anno l’attività messa in atto dall’Arpacal, in sinergia con il Dipartimento Ambiente e dalla Guardia Costiera, risulta incrementata di circa il 4,4% per quanto riguarda gli interventi effettuati sul territorio regionale e di ben il 33% dal punto di vista delle analisi condotte sulle matrici ambientali sottoposte a controllo. Su 446 interventi sono stati effettuati 1788 analisi . I risultati non conformi hanno riguardato soprattutto le acque di scarico monitorate e le foci di fiumi e torrenti che hanno nella maggior parte dei casi mostrato indici di contaminazione fecale discretamente elevati. Le schiume prelevate a mare hanno nella maggior parte dei casi mostrato risultati microbiologici conformi ai valori imposti dalla normativa vigente. In alcuni casi fioriture algali di specie non tossiche, presenza di aggregati mucillaginosi e test di tossicità con ormesi. Quasi tutte le schiume hanno dato esito conforme per quanto attiene i risultati microbiologici e hanno mostrato livelli di N nitroso in alcuni casi intorno a 6-8 mg/l.
“Il mare calabrese – ha dichiarato l’Assessore Pugliano – non sta proprio male. Dobbiamo continuare a migliorarlo. Grazie a questo report, come ho avuto modo di dire in più occasione, siamo in grado di avere una cartella clinica sullo stato di salute del mare, grazie ad una grande quantità di controlli e campioni. Possiamo quindi esprimere una diagnosi reale, attendibile ed equilibrata, certificata da questi esami di laboratorio. Questi dati, che ci danno anche una mappa precisa per ogni pezzo di costa calabrese, li utilizzeremo sia per individuare i punti critici, sia per migliorare lo stato qualitativo delle acque di balneazione. Contiamo, inoltre, di farli diventare una bussola di orientamento per gli interventi infrastrutturali, di controllo e di repressione di ogni abuso e illecito ambientale. Dai dati contenuti nel report – ha aggiunto l’Assessore Pugliano – si conferma che le acque marine e costiere della regione sono conformi per il 92% e che i risultati di quest’ultima stagione sono sovrapponibili a quelli registrati nel 2012. Un risultato che posiziona la Calabria al nono posto in Italia tra le regioni che affacciano sul mare”. “Il nostro scopo – ha dichiarato la DG dell’Arpacal Santagati – è quello di offrire alle istituzioni gli elementi necessari per portare avanti azioni in grado di risolvere le criticità in campo ambientale.
E’ un lavoro molto impegnativo e gratificante che abbiamo svolto per tutta l’estate con grande senso di responsabilità e non senza sacrificio”. Il Direttore Marittimo della Calabria Gaetano Martinez, ha ribadito la massima attenzione di tutte le Capitanerie di Porto della Calabria su questa “metodologia di lavoro avviata in Calabria, unica in Italia e che si pensa di prendere a modello anche a livello europeo per i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo”. “Abbiamo lavorato senza sosta – ha dichiarato il Direttore tecnico-scientifico dell’Arpacal Ielacqua – compresi in fine settimana, grazie all’impegno di tutti gli operatori. Questo progetto ha prodotto un significativo risultato che conferma la validità scientifica dell’Arpacal”. m.v.
C/S