Cori intolleranti, incidenti e «piazzate salernitane»
Torino, chiuse le curve dopo il match col Napoli Ammenda di 50.000 euro e obbligo di disputare una gara con i settori denominati “Curva Sud” e “Curva Nord” privi di spettatori per la Juventus. Lo ha deciso il Giudice sportivo della serie A Gianpaolo Tosel dopo le gare dell’ultimo week-end. La Curva sud sara’ chiusa per due giornate vista la revoca della sospensione dell’esecuzione della sanzione deliberata il 28 ottobre scorso in riferimento alla gara Juventus-Genoa La curva della Juventus è stata la prima a pagare dazio, dopo la revisione della norma sulla discriminazione territoriale. Appena un paio di settimane fa era arrivata la prima sanzione dopo i cori degli ultras bianconeri, come al solito diretti agli assenti napoletani, nella partita casalinga contro il Genoa. Parallelamente alla sentenza era arrivata anche la sospensione della punizione per un anno, come appunto da nuova normativa. Contro il Napoli però, la curva juventina non si è fatta pregare ed è riuscita a dare vita ad un florilegio di messaggi tutt’altro che di benvenuto, nei confronti dei rivali, da «O Vesuvio, lavali col fuoco» a «Noi non siamo napoletani»(coro però non ritenuto discriminatorio), fino a «Benvenuti in Italia». Dall’altra parte, i colleghi curvaioli partenopei hanno ribattuto con un miserabile «Liverpool Liverpool», evocando la strage dell’Heysel del 1985. La nostra scienza giuridica “calcistica” continua però a considerare una tale infamia solamente offensiva, quindi non discriminatoria. E per questo tollerata. Naturalmente i tifosi del Napoli non si sono certo fermati qui. E con l’alibi della sconfitta, nata peraltro da un gol viziato da un millimetrico fuorigioco di Fernando Llorente, hanno provveduto a devastare l’intero settore ospiti e per finire in bellezza hanno divelto e scagliato sanitari contro i malcapitati tifosi juventini assiepati sugli spalti adiacenti all’angolo riservato ai napoletani. Tralasciando la spregevole pratica del lancio di sacchetti riempiti di urina, il bilancio di questa serata «gioiosa» è di quattro feriti tra i tifosi bianconeri, tutti ricoverati in ospedale. Insomma: Ammenda di 50.000 euro e obbligo di disputare una gara con i settori denominati “Curva Sud” e “Curva Nord” privi di spettatori per la Juventus. La Curva sud sara’ chiusa per due giornate (Udinese e Sassuolo) e nessuna sanzione prevista invece per i teppisti partenopei. Come dire che discriminare territorialmente un avversario con un coro è molto più grave che tirargli un lavandino in testa e mandarlo in ospedale. Ma è davvero questa la giustizia sportiva che vogliamo per il nostro calcio? Contemporaneamente il mondo sportivo e calcistico in particolare, si domanda di fronte alla spregevole sceneggiata di Salerno, dove un drappello di ultrà della Nocerina, in conseguenza del provvedimento delle autorità competenti di ostacolare ai tifosi della squadra ospite di accompagnare i propri beneamati in trasferta (scelta comprensibile e semplice vista l’acerrima rivalità ed antagonismo tra le due tifoserie), ha comandato ed obbligato ai calciatori rossoneri di non gareggiare. Fin qui, in una logica e sistema di calcio malato, tutto normale. Ma la situazione grottesca si è constatata al momento dell’entrata in campo delle due squadre: gli atleti della Nocerina hanno cominciato a stramazzare a terra pressoché stecchiti, uno dopo l’altro, a seguito di goffi ed imbarazzanti contrasti di gioco. Dopo le tre sostituzioni di rito, l’epidemia dei giocatori della Nocerina non ha accennato ad interrompersi, fin quando lo sbigottito arbitro ha deliberato la fine delle ostilità perché la squadra rossonera era rimasta con faticosamente sei uomini in campo. Un avvenimento kafkiano e allucinante, surreale ed onirico ai confini della dignità e del decoro, sulla quale ivertici del calcio internazionale farebbero bene a dare risposte e sentenze chiare, determinate ed esemplari.
PepGiann
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