Noi del PD vogliamo ed opereremo concretamente perché la provincia reggina possa dare risposte ai bisogni dei suoi abitanti e per questo “mettiamo” le nostre facce, il nostro fare e i nostri saperi. Staremo nella provincia e nella città reale, accanto allo scorrere della vita delle persone, garantendo la loro dignità. Abbiamo un’agenda semplice ma “tosta”, che dovrà dare risposte immediate alle famiglie che vivono drammaticamente il loro quotidiano affrontando disoccupazione, solitudine e debiti.
Intendiamo muoverci unendo cultura e politica e pertanto la nostra proposta non può che essere corposa. In primis ci batteremo per un reddito minimo mirato che può ridurre le sofferenze e le ingiustizie subite dai disoccupati. Ci vuole coraggio, tenacia e determinazione per costruire un PD capace di essere protagonista di autonomia culturale, valori e principi di socialismo e ambientalismo. La crisi attuale si dovrà affrontare offrendo soprattutto speranze possibili ad una società stanca ed irritata dalla vita politica in questa nostra provincia e in Italia. Pertanto è improcrastinabile, a tal fine, un programma politico e un gruppo dirigente unito e motivato dagli ideali e dalle lotte che si faranno nel nostro territorio.
Oggi le cosiddette “classi dirigenti” sono assolutamente stanche e prive di passione e creatività e dunque dovranno fare un passo indietro. Il PD secondo me deve intraprendere un impegno di disboscamento, un impegno di senso per rinnovarsi non solo nelle età, ma individuando dirigenti motivati che non scelgono di militare solo ai fini della carriera politica finalizzata spesso all’arricchimento e sul cattivo uso del danaro pubblico. Pertanto il governo attuale dovrà individuare risorse, tagliando una spesa pubblica improduttiva.
Le ragioni di un PD motivato stanno anzitutto nell’affrontare l’emergenza sociale legata ad un soggetto che riequilibria i redditi e lotta la povertà. Donne e giovani, come è noto in questa provincia sono fortemente penalizzati e sono costretti ad abbandonare la Calabria impoverendo il sud, pertanto dobbiamo saper costruire un’alleanza con i sindacati e con gli imprenditori non collusi con la “ ‘ndrangheta”. Sappiamo che una proposta forte sarà tutta in salita ma noi caparbiamente scommettiamo sulla nostra forza, la nostra lealtà, la nostra dignità.
L’elezione, su cui ho scommesso, di Seby Romeo a segretario provinciale chiude una fase stanca e apatica. Gli obiettivi dell’oggi dovranno essere chiari visibili e onesti. Il tempo dell’inefficienza è definitivamente scaduto, al posto delle chiacchiere dobbiamo mettere la credibilità operosa, occupandoci di cose concrete e come ad esempio la vita nelle carceri abitate per il 90 % da poveri che provengono dal disagio economico e sociale.
La politica del PD è chiara e tanto ci viene richiesto dalla società che chiede di allontanare quel ceto politico che ha fatto il suo tempo. In questo quadro il congresso che ci accingiamo a celebrare è una grande occasione politica che non dobbiamo sprecare. Non siamo degli ingenui e sappiamo che i furbi esistono ed è da loro che ci dobbiamo guardare. Il tesseramento deve essere trasparente per consentire la costruzione di una grande forza politica organizzata aperta e democratica. Le polemiche spesso non costruiscono ma separano le persone e gli aderenti.
Diversamente oggi, per difendere la dignità ci serve unità, una coesione convinta e un dibattito aperto per riconquistare la fiducia delle persone. Questa crisi ha distrutto le economie delle famiglie povere ed ha ulteriormente arricchito i forti. A tal fine voglio ricordare quella storiella del povero che prega perché il ricco mantenga la sua ricchezza: il povero che è abituato a soffrire, può continuare a vivere nel disagio. Noi desideriamo fortemente invertire il vecchio percorso chiedendo sacrifici a chi ha.
Reggio Calabria, 06 novembre 2013
C/S
ANTONIA LANUCARA
Delegata al Congresso Provinciale del Partito Democratico
Già dirigente del Partito Democratico