Il Brasile fu meta di una forte emigrazione calabrese. Al suo studio si è dedicato Vittorio Cappelli docente di Storia Contemporanea all’Università della Calabria. E’ appena stato pubblicato il suo ultimo libro: La belle èpoque italiana di Rio de Janeiro (pp. 186 € 14,00) edito da Rubbettino www.rubbettino.it. I rapporti tra Italia Brasile cominciano con la deportazione nel 1820 di alcuni patrioti napoletani. Nel 1835 Giuseppe Garibaldi sbarca a Rio de Janeiro dove sarebbe stato iniziato alla Massoneria. Nel 1843 è Teresa Cristina di Borbone, sorella di Ferdinando II Re delle Due Sicilie, a giungere a Rio de Janeiro per incontrare Pedro II, Imperatore del Brasile, sposato per procura. L’imperatrice Teresa Cristina contribuirà a rinsaldare i legami tra i due paesi, favorendo la presenza di artisti e intellettuali italiani. Nascono associazioni e giornali italiani. Sulla monarchia brasiliana cala il sipario nel 1889. Ma anche nella neonata repubblica la presenza italiana è forte. Molti italiani sono protagonisti di una stagione particolare per Rio de Janeiro quella che Vittorio Cappelli definisce, con una straordinaria espressione, la belle èpoque italiana di Rio de Janeiro. La sua attenzione si concentra sul alcuni protagonisti di quel periodo. I fratelli Pasquale e Gaetano Segreto: “fabbricante di allegria” (imprenditore dello spettacolo) il primo e giornalista il secondo. L’imprenditore edile Antonio Jannuzzi che costruì tantissimi edifici pubblici e privati a Rio de Janeiro. La comunità italiana di Rio de Janeiro fu vicina ai terremotati calabresi e siciliani del 1905 e 1908. Tantissimi italiani provenivano dalla Campania e dall’alto tirreno cosentino. Quest’ultimi spesso erano protestanti e contribuirono alla fondazione di logge massoniche. L’anniversario della Breccia di Porta Pia, 20 settembre, era celebrato ma anche la festa in onore di San Francesco di Paola. Il libro di Cappelli presenta tanti altri spunti di riflessione. Come precisa lo stesso autore non può essere esaustivo su un fenomeno così complesso e ampio sia come dimensione quantitativa sia temporale. E’ solo una finestra: ma utile e interessante anche per i futuri sviluppi.
Tonino Nocera