di Fabrizio Pace – La procura di Roma ha chiesto al gip di archiviare il procedimento per tentata estorsione ai danni di Silvio Berlusconi nei confronti di Tarantini, della moglie Angela Devenuto, dell’ex direttore dell’Avanti, e di due stretti collaboratori del giornalista incaricati di andare a prendere a Roma i soldi che metteva a disposizioni la segreteria dell’ex-presidente del Consiglio. La conclusione è che i 500,000 euro che il cavaliere diede nel 2011 a Giampaolo Tarantini, per il tramite del giornalista Walter Lavitola, furono un aiuto ad un imprenditore in difficoltà economica, un gesto di generosità che gli consentisse di riprendere la sua attività. Berlusconi ha, sin dall’inizio, dichiarato e poi ribadito al procuratore capo di Roma Pignatone, di non aver mai subito alcun ricatto ne’ alcun tipo di pressione o minaccia quando decise spontaneamente di regalare quella somma di denaro a Tarantini. Il cavaliere era nella vicenda eventualmente parte lesa ma la procura di Bari lo accusò insieme a Lavitola di induzione a mentire il testimone Tarantini riguardo il giro di escort ed i 500,000 euro sarebbero serviti a quello scopo. Le attuali conclusioni a cui sono giunti i magistrati della Capitale vanno invece in senso totalmente opposto e saranno portate a conoscenza del procuratore aggiunto di Bari, Pasquale Drago.