di Michele Favano – Una domenica mattina come tante altre, sfogliando il quotidiano più importante della città, la Gazzetta del Sud. La notizia sembra di quelle esplosive, il presidente Foti annuncia lo scioglimento del CdA della Reggina, non ci sono ulteriori approfondimenti, solo diverse ipotesi. Il passaparola è rapidissimo, al fattore sorpresa si aggiunge anche un pizzico di preoccupazione. Che succede? Se lo chiede la tifoseria, c’è molta curiosità anche tra i colleghi giornalisti. Impazzano le supposizioni, si moltiplicano in poco tempo le ipotesi. Basta, però, un giro di telefonate fino a quella indirizzata al diretto interessato per sgonfiare il “caso”. Semplice formalità, dirà il presidente Foti, succede ogni tre anni di azzerare le cariche societarie, da novembre il consiglio dei soci deciderà i nuovi assetti. Tutto confermato anche questo pomeriggio in occasione del consueto appuntamento del lunedi con Diretta Studio su Radio Gamma, dal massimo dirigente. Un intervento lungo il suo, all’interno del quale si è parlato di questo e di altro. Per esempio dell’attuale momento della squadra e delle sue difficoltà: “Contro il Pescara la mia squadra ha giocato un buon primo tempo, organizzato, senza sbavature e concedendo pochissimo all’avversario. Poi, come spesso accaduto in questo campionato, dopo il gol subito siamo andati in bambola, il forcing finale è frutto solo di una reazione istintiva”. Sul cambio tecnico dice: “Prima di far firmare il contratto, ho parlato a lungo con mister Castori. L’ho sentito motivato e carico. E’ un allenatore con le idee molto chiare e sono convinto sia il tecnico giusto per la Reggina. Non sono preoccupato, il gruppo è valido, tutti insieme dobbiamo provare ad uscire da questa difficile situazione, a partire dalla trasferta di Latina”. Gli si chiede del carattere della squadra, problema risolvibile o costituzionale e quelle motivazioni che tutti aspettavano di vedere con il Pescara ed invece… “Credo che l’aspetto motivazione e la cattiveria agonistica incidano molto in un campionato come quello di serie B. Spero che sotto questo aspetto si migliori, fosse fisiologico sarebbe un problema molto serio”. L’ultima battuta su Cocco, giocatore arrivato con buone referenze ed oggi in grande difficoltà e fischiato dal pubblico: “Andrea è un ragazzo introverso. Ci ho parlato tante volte, anche ieri e oggi. Vuole dimostrare quello che è veramente, ma in questo momento non riesce a farlo. Il pubblico giustamente, guardando le prestazioni, lo ha beccato, ma non è questo il metodo migliore per aiutarlo. Ha tutte le qualità necessarie per venire fuori da questa situazione e dare una grossa mano di aiuto alla squadra”.
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