Mala Tempora Currunt, “caro” Obama

di Carlo Viscardi – Che la sicurezza nazionale di un paese, o nazione sovrana che dir si voglia, sia un bene superiore e primario, non vi sono dubbi, ma che per questo motivo, o “scusa”, vengano messi sotto i piedi diritti come la riservatezza delle telefonate e scambi di dati di milioni di persone di altri paesi per di più dichiaratamente alleati, è una cosa per nulla accettabile.Obama A cosa ci si stà riferendo? Al nuovo scandalo dell’amministrazione Obama, il “Datagate”.
La Nsa ha spiato le conversazioni telefoniche di 35 leader politici e militari mondiali dopo aver ricevuto le utenze da intercettare da parte di responsabili governativi Usa. Lo scrive il Guardian, pubblicando un memo riservato dall’archivio di Edward Snowden. Le reazioni dei Leader mondiali non si è fatta di certo attendere. “Non è solo un problema che riguarda me, ma tutti i cittadini” dichiara la Cancelliera di “ferro” Angela Merkel, secondo cui anche il suo telefono sarebbe stato sotto ascolto. Un concetto che la cancelliera ha detto di aver chiarito durante la conversazione con il presidente Obama. Il ministro degli esteri tedesco, Guido Westerwelle, intanto ha convocato l’ambasciatore americano in Germania. “Quando è troppo è troppo: tra amici, deve esserci fiducia. È stata compromessa. Ci aspettiamo in fretta risposte dagli americani”, ha tuonato il commissario al mercato interno Michel Barnier su Twitter. Anche il nostro paese entra nella lista degli spiati e non manca la reazione del “presidente del consiglio di turno” “Non possiamo tollerare che ci siano zone d’ombra o dubbi”. Così il premier Enrico Letta risponde, al suo arrivo al vertice Ue, sul Datagate. “Ovviamente vanno fatte tutte le verifiche, ma vogliamo tutta la verità. Non è accettabile e concepibile che ci siano attività di questo tipo”, ha aggiunto. Ma la “beffa” per il nostro paese sarebbe doppia perché con un programma parallelo e convergente chiamato Tempora, anche l’intelligence britannica ha spiato i cavi di fibre ottiche che trasportano telefonate, mail e traffico Internet del nostro paese. Le informazioni rilevanti venivano poi scambiate con l’Nsa americana; e per di più Secondo quanto riferisce Greenwald, i servizi segreti italiani hanno avuto un ruolo nella raccolta di metadati. I file consegnati da Snowden dimostrerebbero infatti che i nostri apparati di sicurezza avevano un “accordo di terzo livello” con l’ente Gb che si occupava di spiare le comunicazioni. Sul caso Datagate è arrivato il momento di dare una risposta “forte e univoca” dell’Europa agli americani. Questa la posizione espressa dalla commissario alla Giustizia Ue, Viviane Reding, secondo quanto riferito dal suo portavoce. “Penso che dobbiamo sospendere ora i negoziati per arrivare a un accordo di libero scambio tra Ue e Usa”, Tuona il presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, parlando delle conseguenze dello scandalo Datagate, aggiungendo: “Ci sono alcuni standard e criteri che si devono rispettare, altrimenti non ha alcun senso parlarci l’un l’altro”. Su iniziativa franco-tedesca “abbiamo preso una posizione forte, unitaria” sullo scandalo Datagate “per avere informazioni nelle prossime settimane” con “un chiarimento e una cooperazione con gli Usa”, affinché questi episodi non si ripetano. Lo ha detto il premier Enrico Letta al termine del vertice Ue a Bruxelles, spiegando che la posizione sarà “annessa alle conclusioni” del summit. L’opinione pubblica spera in un celere chiarimento del governo Americano, che dovrebbe rappresentare, almeno sulla carta, il baluardo della “Democrazia” e del “Rispetto” dei diritti umani. Possiamo solo notare che per l’amministrazione Obama, come avrebbero detto gli antichi : “Mala tempora currunt, sed peiora parantur”.

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